Economia

Mercati sotto scacco: Milano crolla, dazi e recessione minacciano

Borsa: Mercati Europei sotto Scacco, Milano In Caduta Libera come il 2001

La settimana appena trascorsa si è rivelata una delle peggiori per i mercati europei dal 2022, con una flessione che ha colpito duramente Piazza Affari. L’indice Ftse Mib, infatti, ha toccato un calo superiore al 7,5%, segnando una giornata di gravi perdite che ha evocato ricordi traumatici, come quelli vissuti l’11 settembre 2001, durante l’attacco alle Torri Gemelle.

A livello continentale, l’incertezza economica e la preoccupazione per le possibili ripercussioni della guerra commerciale e dei dazi imposti dagli Stati Uniti hanno alimentato una spirale negativa nei principali indici europei.

La Settimana Nera per le Borse Europee

I mercati finanziari europei hanno registrato numeri da incubo: l’indice Stoxx 600, che raccoglie le principali capitalizzazioni europee, ha perso il 2,2%, scivolando ai minimi da gennaio 2023. La settimana si avvia a concludersi con un calo complessivo del 5%, un dato che non si vedeva dal 2022.

Milano, tuttavia, ha registrato una performance ancor più drammatica, con l’indice Ftse Mib che ha ceduto oltre il 7%, bruciando in poche ore ben 61 miliardi di euro di capitalizzazione. A risentire maggiormente di questa crisi sono stati i titoli bancari: Unicredit, Mps e Bper hanno perso oltre l’11%, con anche Banco Bpm, Popolare Sondrio e Intesa Sanpaolo che hanno visto un arretramento del 10%.

Questo crollo è il risultato di un insieme di fattori, tra cui le politiche commerciali aggressive del presidente americano Donald Trump, che hanno portato all’innalzamento dei dazi** su una serie di beni importati e che minacciano di portare l’economia globale verso una recessione. Gli investitori, temendo l’inflazione crescente e la possibile contrazione dell’economia, hanno deciso di vendere massicciamente, creando una tempesta perfetta per i mercati.

Il Peso dei Dazi e Le Attese per la Bce

L’introduzione dei dazi da parte degli Stati Uniti, in particolare quelli decisi da Donald Trump, ha generato una reazione a catena nei mercati finanziari globali, con i principali indici europei che continuano a segnare perdite consistenti. Sul fronte valutario, il dollaro ha mostrato segni di debolezza, perdendo terreno rispetto a valute principali come l’euro, che è salito a 1,1083 contro il biglietto verde. Lo yen, inoltre, ha toccato i massimi in sei mesi contro il dollaro, registrando una crescita dello 0,2%.

L’incertezza politica ed economica ha messo in difficoltà anche i titoli di Stato, con il rendimento dei Btp italiani che è sceso al 3,71% a fronte di un calo di cinque punti, mentre il Bund tedesco è sceso al 2,48%. La paura di una recessione globale si è riflessa anche nel comparto energetico, che ha perso il 3,4% a causa del calo delle quotazioni di petrolio e gas. Il Wti ha ceduto il 3,1%, scendendo a 64,86 dollari al barile, mentre il Brent ha registrato un calo del 3%, fermandosi a 68,04 dollari. Le quotazioni del gas ad Amsterdam sono scese del 4,3% a 37,51 euro per megawattora.

Sul fronte macroeconomico, si attende con apprensione la riunione della Bce a metà aprile, con le scommesse degli investitori che danno ormai per certo un taglio dei tassi d’interesse. La banca centrale europea dovrà prendere decisioni cruciali per cercare di arginare le difficoltà economiche derivanti dall’impatto dei dazi e dalla crisi globale in corso. Secondo alcune analisi, il rischio di una recessione potrebbe spingere la Bce a ridurre il tasso sui depositi, portandolo al 1,75% entro la fine dell’anno.

Nel frattempo, l’intervento del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, è atteso dai mercati come possibile indicazione di nuove politiche monetarie per affrontare la crisi globale.

La Resilienza dei Mercati in un Momento di Crisi

Nonostante il crollo attuale, alcuni esperti suggeriscono che per gli investitori a lungo termine questo periodo di incertezze e fluttuazioni potrebbe rivelarsi un’opportunità di acquisto. Sebbene i mercati siano in forte discesa e le previsioni non siano rassicuranti, gli analisti evidenziano come i titoli azionari in calo possano rappresentare una buona occasione per chi ha un orizzonte di investimento a lungo termine.

I gestori patrimoniali, che sanno mantenere la calma in momenti di incertezze, continuano a suggerire la diversificazione degli investimenti, in particolare con l’utilizzo di obbligazioni per mitigare le perdite sui mercati azionari.

In un contesto del genere, i mercati sembrano essere ancora dominati dalla paura e dalla speculazione, ma chi sa muoversi con cautela potrebbe riuscire a trarre vantaggio da queste fluttuazioni, mantenendo una visione di lungo periodo.

La situazione resta dunque estremamente volatile, ma il futuro potrebbe riservare delle sorprese per coloro che sono in grado di navigare attraverso la tempesta economica globale.

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