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Libri digitali nelle scuole e risparmio per le famiglie: editori contro

RISPARMIO CON GLI EBOOK – Gli editori sollevano dubbi e polemiche sulla decisione del MIUR. L’adozione obbligatoria di libri digitali nelle scuole italiane non apporterebbe vantaggi economici alle famiglie, ma disagi agli editori. l’Associazione degli Editori (AIE) giudica il decreto del ministro Francesco Profumo dannoso e inapplicabile.

Ricorso al TAR, quindi, contro il Piano Scuola Digitale e il decreto per l’adozione di libri digitali a scuola dal 2014, che dimostra il totale dissenso degli editori sull’adozione di testi scolastici digitali in toto o anche in forma mista e sul conseguente obbligo per i Consigli di Istituto di ridurre del 20% i costo complessivo dei testi adottati.

Il presidente del Gruppo educativo dell’Associazione italiana editori, Giorgio Palumbo, esprime così il concetto: “Il decreto Profumo ha introdotto una nuova adozione digitale forzata a dispetto delle autonomie delle scuole e delle stesse capacità tecniche di scuole, insegnanti e alunni ad essere pronti già per l’anno 2014/2015. Costringerà noi editori ad annullare i nostri investimenti e a macerare i nostri magazzini”.

Il risparmio economico è tutto da discutere, secondo gli editori: il passaggio al digitale non abbatte i costi. Gli eBook non sarebbero più economici dei libri su supporto cartaceo. Nuove figure professionali, nuove tecnologie, ma anche esse costose. Inoltre si apre la questione dell’acquisto dei dispositivi per fruire degli eBook, non certo a basso costo, per le famiglie che in altri Paesi sono sostenute nell’acquisto da finanziamenti pubblici.

Perdite per gli editori, in sostanza, e nessun guadagno per le famiglie degli studenti che, nella migliore delle ipotesi, si troverebbero a dover investire nell’acquisto dei tablet, PC e computer portatili quanto risparmiato nell’acquisto dei libri tradizionali.

In realtà, di libri digitali si parla già dal 2008 malgrado a tutt’oggi sia evidente, secondo proprio un’indagine dell‘OCSE voluta dal ministro Profumo, che gli istituti scolastici italiani non sono tutti dotati delle necessarie infrastrutture (banda larga, WiFi, dotazioni tecnologiche) e l’adozione degli eBook nelle scuole ha subito da allora una serie di rinvii.

Oltre ad un certo scetticismo e diffidenza degli italiani nei confronti del libro digitale, da parte dell’AIE si parla anche di “possibili ricadute sulla salute di bambini e adolescenti esposti ad un uso massiccio di devices tecnologici”.

L’adozione di libri di testo in formato elettronico nelle classi, pare sia destinato ad essere procrastinato ancora una volta.

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