ROMA – La Procura della Figc ha deciso sulla polemica frase razzista di De Rossi a Mandzukic durante Juventus-Roma di ieri sera che ha chiuso la 21a giornata di Serie A. Non è stata quindi inviata al giudice sportivo la segnalazione delle immagini del labiale dell’insulto. La decisione di Stefano Palazzi è motivata dal fatto che l’episodio non rientra nella casistica di competenza della Procura (atti violenti che contribuiscano a modificare risultato campo o bestemmie), ma dell’arbitro. Una decisione che farà sicuramente discutere e che aprirà lunghi dibattiti nelle reti sociali tra i tifosi. Il problema è che in Italia sta diventando una tendenza pericolosa per l’immagine offerta dai principali protagonisti del calcio italiano. Quella delle offese pesanti, a partire dalla magra figura fatta dal presidente della Figc Tavecchio con le frasi razziste pronunciate in sede di presentazione alla sua candidatura e che gli sono costate sei mesi di squalifica, fino ad arrivare alla più recente frase di Sarri a Mancini durante Napoli-Inter di Coppa Italia e quella di ieri sera di De Rossi a a Mandzukic.
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