Gli anni ’20 del 900 vengono da sempre ricordati come gli anni del grande boom della produzione automobilistica. Le auto bicolori, soprattutto, iniziano a farsi strada tra le classiche automobili Ford tutte nere. Tuttavia i tinteggiatori, per preparare le maschere sulle parti da verniciare, utilizzavano la carta vetrata, che provocava in loro un’enorme difficoltà di applicazione e gestione, non aderiva correttamente al metallo rischiando, nella non facile rimozione, che il metallo si rovinasse.
Tutto ciò venne notato dall’ingegnere Richard Drew, impiegato della Minnesota Mining and Manufacturing Company, conosciuta come 3M, che allora commercializzava la carta abrasiva, di particolare funzionalità in quanto risultava ottimale nell’utilizzo su materiali bagnati evitando il sollevamento della polvere residua. Notando l’estrema difficoltà dei tinteggiatori nella realizzazione del bicolore, pensò ad una diversa applicazione di un materiale in quel momento molto popolare: il cellophane, trasparente e composto da cellulosa, da cui creare una mistura collante ma da un lato solo.
I primi esperimenti, non furono un grande successo. La mistura da utilizzare per essere spalmata in quell’unico lato era davvero poca, e questo comportava la non tenuta del nastro, la sua arricciatura o piegatura. Durante queste prime prove un garzone dell’officina spinge Drew a trattare con i titolari avari ed infatti, grazie a una nuova formula per la colla, che la rendeva più spalmabile, il quantitativo di adesivo raddoppiò e soprattutto il nastro aveva più tenuta rispetto ai precedenti, in quanto restava applicato anche con una piccola pressione delle mani.
Fu così che quell’invenzione che sembrava dedicata unicamente al settore automobilistico, trovò applicazione nelle più disparate azioni quotidiane di tutti, rendendosi del tutto indispensabile e necessario da allora.
L’invenzione fu del 1925 (ma ufficialmente del 1930) e prese il nome di Scotch Cellulose Tape, in tributo agli avari scozzesi che avevano risparmiato sulle prime versioni del nastro adesivo.
Nel 1932, tuttavia, il prodotto subisce già una miglioria. John Borden idealizza e firma l’invenzione del dispenser per lo scotch, un piccolo supporto per il nastro con tanto di lametta per facilitarne il taglio. I primi prototipi erano in ghisa e piuttosto pesanti, ma ben presto vennero sostituiti con quelli a chiocciola, di plastica e quindi più leggeri e maneggevoli. Soltanto nel 1945 compare il famoso plaid scozzese a rivestire lo scotch. Da allora è la mascotte del nastro, che nel 1985 gli americani consacreranno come il prodotto casalingo più indispensabile.
Nella fase della Depressione la popolazione si trovò obbligata a risparmiare. Lo Scotch prolungava la durata degli oggetti e la 3M fu una delle poche società a non dover licenziare il personale. Durante la seconda guerra mondiale le scorte furono dirottate al fronte per sostenere lo sforzo bellico e la società introdusse un centinaio di tipi di nastro destinati ad essere utilizzati per scopi militari.
Nel 1961 la 3M creò lo Scotch Magic Invisibile Tape sul quale si aveva la possibilità, a differenza dei nastri adesivi lucidi, di scrivere con penne, matite e pennarelli. Da quel momento, oltretutto, fu cambiato il nome del nastro: da Scotch Cellophane Tape ossia nastro in cellofan, a Scotch Transparent Tape ossia nastro trasparente.
Una rivista americana lo definì una delle “50 piccole meraviglie e grandi invenzioni che hanno rivoluzionato la vita dei consumatori” tanto che il 27 Maggio viene festeggiato il ‘Cellophane Tape Day’, ovvero ‘Giornata del nastro adesivo’.
Il nastro adesivo non ha soltanto mantenuto la sua composizione originale da ben 89 anni, ma ha subito evoluzioni e trasformazioni per trovare applicazioni in quanti più campi possibili
Ne esistono di vari tipi e ne facciamo una carrellata informativa:
- Il nastro adesivo per imballaggio comunemente di colore avana, largo 50 mm, ed in plastica, usato per imballo o chiusura di scatole.
- Il nastro adesivo trasparente, in plastica, spesso di piccole dimensioni (10–19 mm), è usato per casa, scuola e ufficio.
- Il nastro da muro: in carta, è poco adesivo e spesso è utilizzato per essere incollato in modo temporaneo sulle pareti senza rovinarle, quando ad esempio dobbiamo coprire una superficie che non deve essere dipinta.
- Il nastro isolante: di plastica elastica molto più spessa rispetto agli altri, è utilizzato per unire o isolare fili e altre apparecchiature elettriche, quindi per lavori più tecnici.
- Il nastro adesivo telato: usato soprattutto nell’industria.
- Il nastro adesivo medico: come afferma il termine stesso è utilizzato dai medici nei medicamenti.
- Ed infine il nastro biadesivo: evoluzione del normale nastro adesivo in quanto ha uno strato adesivo su entrambe le facce.
Il tutto senza dimenticare che ogni nastro ha il proprio supporto, il più conosciuto, che poi è quello che troviamo in ogni ufficio è il dispenser nastro adesivo da imballo che ha una struttura in plastica rigida con una lama a taglio seghettata in acciaio.
Oggi esistono più di 400 tipi di nastri venduti con il marchio Scotch, che soddisfano qualsiasi esigenza. Nelle famiglie e negli uffici di tutto il mondo è un alleato indispensabile.
Per il suo 75esimo anniversario è stato ristampato un libro di successo della scrittrice Vicki Lansky, che costituisce una miniera di suggerimenti e idee di impiego. Si pensi che lo Scotch fu utilizzato per proteggere dalla corrosione i dirigibili Goodyear, per chiudere le crepe delle uova di tacchino e piccione e nel 1946 servì per riparare il timone di un aereo Taylorcraft danneggiato dalle mucche.
Lo Scotch potrebbe essere definito uno dei prodotti industriali di maggior successo nel mondo. La 3M ne ha realizzato una vasta gamma, continuando costantemente a pensare a tutti gli utilizzi che renderebbero il prodotto indispensabile per famiglie, lavoratori e studenti e che sia quanto più funzionale possibile. Ad oggi è impensabile pensare alla nostra quotidianità, senza lo Scotch!