Il mondo intero piange la scomparsa all’età di 73 anni del medico e filantropo Gino Strada. Il fondatore della Ong Emergency (creata 25 anni fa) è deceduto in Normandia: era malato di cuore. Una persona scomoda non solo dedicata a salvare vite umane, ma anche una voce critica contro la gestione dei governi italiani, la corruzione nell’assistenza sanitaria, i blocchi all’immigrazione, l’attività dell’Unione Europea e il commercio di armi e gli interessi economici dietro le guerre.
Nato a Sesto San Giovanni nel 1948, è stato chirurgo di guerra per il Comitato Internazionale della Croce Rossa in contesti come l’Afghanistan e la Somalia. Ha fondato Emergency nel 1994 con la moglie Teresa Sarti e alcuni colleghi e amici fonda l’Associazione indipendente per portare cure medico-chirurgiche di elevata qualità e gratuite alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Un suo articolo sull’avanzata dei talebani in Afghanistan è apparso oggi sul quotidiano La Stampa.
La figlia Cecilia Strada ha scritto su Facebook:
“Amici, come avrete visto il mio papà non c’è più. Non posso rispondere ai vostri tanti messaggi che vedo arrivare, perché sono in mezzo al mare e abbiamo appena fatto un salvataggio. Non ero con lui, ma di tutti i posti dove avrei potuto essere, beh, ero qui con la ResQ – People saving people a salvare vite. È quello che mi hanno insegnato mio padre e mia madre. Vi abbraccio tutti, forte, vi sono vicina, e ci sentiamo quando possiamo”.
La presidente di Emergency, Rossella Miccio:
“Nessuno se l’aspettava. Siamo frastornati e addolorati. È una perdita enorme per il mondo intero. Ha fatto di tutto per rendere migliore il mondo. Ci mancherà tantissimo”.
Emergency ha curato più di 11 milioni di persone e oggi Emergency fornisce anche assistenza medica su navi umanitarie dedicate a salvare la vita dei migranti che attraversano il Mediterraneo centrale per raggiungere l’Europa.
Il suo lavoro è stato molto apprezzato e il suo nome è stato addirittura preso in considerazione per il Premio Nobel per la Pace e il Movimento 5 Stelle lo ha proposto come presidente della Repubblica.
Invece gli è stato assegnato il cosiddetto “Premio Nobel alternativo“, lo Stockholm Right Livelihood Award che è stato progettato per “onorare e sostenere coloro che offrono risposte pratiche ed esemplari alle più grandi sfide del nostro tempo”.
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