Tecnologia

Cancellare i messaggi WhatsApp spediti per errore: il tempo per farlo aumenta

La funzionalità evidentemente è piaciuta e per questo gli sviluppatori di WhatsApp hanno deciso di estendere ad oltre un’ora il tempo per cancellare i messaggi spediti per errore. Com’è noto, dopo un lungo periodo di test, WhatsApp ha introdotto – nello scorso autunno – una funzione richiesta da molti utenti, ovvero il “Recall”, inteso come la possibilità di richiamare, e quindi cancellare, un messaggio inviato per errore, ma non ancora letto dal destinatario.

Nelle scorse ore, un aggiornamento stabile rilasciato per la variante iOS dell’app di messaggistica usata da un miliardo e mezzo di persone al mondo, è andato a toccare proprio la feature in questione. La funzione “Recall”, capace di intervenire su messaggi testuali, foto, video, documenti inviati, magari spediti in una chat sbagliata, o in quella giusta con troppi errori, sino a poche ore fa, consentiva di poter agire solo entro 7 minuti dall’inoltro da parte del mittente.

Il passato è d’obbligo perché il team di Jan Koum, ideatore dell’app ora sotto il controllo di Facebook, ha rilasciato un nuovo aggiornamento destinato agli iPhone, che porta il messenger all’edizione 2.18.31, con diverse novità al seguito. Non mancano i miglioramenti prestazionali e le ovvie correzioni di bug, ed il changelog ufficiale fa riferimento anche a innovazioni funzionali, come la possibilità di sfruttare la schermata delle info di gruppo per cercare un particolare partecipante tra i tanti, e la facoltà di equipaggiare una foto in via di condivisione con stickers inerenti la posizione e l’orario, come da tempo possibile su molte altre app rivali.

L’elemento di maggior spicco, però, nella nuova versione di WhatsApp per iOS è latente, ed è stato scovato dai leaker di WABetaInfo. Si tratta dell’estensione del timing entro cui è possibile cancellare i messaggi inviati alla controparte che, ora, è stato allungato a 68 minuti e 16 secondi, ovvero 4096 secondi, un valore particolare scelto per pure esigenze di programmazione.

Per poter fruire della nuova funzionalità, segnalata qualche giorno fa anche nella beta 2.18.30 per Windows Phone, e nella beta 2.18.69 (e successive) per Android, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, basta recarsi nel relativo app store, e procedere al download dell’app in questione.

Estrella Herrera

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