Bollette ridotte al minimo, il mio elettricista mi ha spiegato come fare: trucco dell’anno

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Così dimezzi le bollette - notiziein.it

Questi interventi consentono di trasformare una lampada LED da terra economica in un sistema d’illuminazione domestica professionale.

L’illuminazione a LED ha trasformato radicalmente il modo di vivere gli spazi domestici, con un occhio di riguardo all’efficienza energetica e alla durata delle lampade. Tuttavia, un problema persistente nelle lampade da terra LED economiche è l’abbagliamento diretto, spesso sottovalutato ma in grado di compromettere il comfort visivo e l’atmosfera degli ambienti.

Un esperto elettricista ha recentemente rivelato una serie di modifiche tecniche che permettono di eliminare questo fastidio, migliorando sensibilmente la qualità della luce senza compromettere il risparmio energetico.

Il problema dell’abbagliamento nelle lampade LED domestiche

Le lampade a LED da terra, nonostante la loro efficienza, tendono a emettere un fascio luminoso molto concentrato che colpisce direttamente la retina, provocando un effetto noto come “glare diretto”.

Questo fenomeno non solo crea fastidio visivo, ma altera anche la percezione dello spazio, generando zone di luce sovraesposta alternate a ombre innaturali. Basti pensare che una lampadina LED da 10 watt può emettere una luce equivalente a quella di una tradizionale da 60 watt, concentrando però la potenza luminosa in spazi molto ristretti.

Uno dei motivi principali di questo disagio è la visibilità diretta della sorgente luminosa, spesso parzialmente esposta anche se schermata da paralumi tradizionali realizzati con materiali troppo sottili o trasparenti.

Diffusori prismatici e alette riflettenti: la soluzione per una luce morbida e direzionata

La prima modifica suggerita dagli elettricisti consiste nell’installazione di diffusori prismatici realizzati in policarbonato alveolare satinato. Questo materiale, utilizzato anche nell’illuminotecnica industriale, garantisce un’elevata traslucenza, una diffusione uniforme della luce e una resistenza meccanica superiore.

La tecnica prevede il taglio di due o tre fogli di policarbonato spesso 4-6 mm, sagomati in base alla geometria della lampada e posizionati a 15-20 cm dalla sorgente LED, creando una camera d’aria che permette ai raggi luminosi di espandersi prima di incontrare il diffusore. Il fissaggio può essere effettuato con fascette trasparenti o clip adesive removibili, evitando interventi definitivi.

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Un trucco efficace – notiziein.it

L’effetto è una luce più morbida e uniformemente distribuita, senza perdita significativa di luminosità, con un drastico abbattimento dell’abbagliamento diretto e delle ombre dure.

Per limitare ulteriormente la dispersione luminosa, soprattutto verso soffitti e pareti chiare che causano riflessi fastidiosi, si applicano alette direzionali in cartoncino plastificato riflettente o PVC metallizzato attorno al paralume.

Queste alette, di larghezza 8-12 cm, vengono posizionate verticalmente lasciando libera la parte inferiore per l’illuminazione funzionale verso il basso. Piegandole a un angolo tra 30° e 45°, si ottiene un controllo ottimale della riflessione, migliorando la concentrazione della luce sulle superfici utili come tavoli e sedute.

L’importanza della regolazione dell’intensità luminosa con dimmer TRIAC

Molte lampade LED da terra non consentono una regolazione fluida dell’intensità luminosa, un aspetto fondamentale per il comfort visivo e il benessere biologico. L’installazione di un dimmer TRIAC compatibile con LED dimmerabili rappresenta quindi un intervento decisivo. Questi dimmer assicurano un taglio di fase stabile, eliminando flickering e proteggendo i driver elettronici.

La sostituzione dell’interruttore standard con un dimmer permette di regolare l’intensità tra il 60% e l’80%, un range ottimale che mantiene alta l’efficienza luminosa percepita e riduce l’emissione luminosa nelle ore serali, favorendo il riposo senza rinunciare alla funzionalità.

Ulteriori parametri tecnici da considerare per migliorare il comfort sono la scelta di LED con temperatura colore tra 2700K e 3000K (bianco caldo) e un indice di resa cromatica (CRI) superiore a 90, che assicura una migliore percezione dei colori e minor affaticamento visivo.