Banco Santander ha deciso di chiudere le 21 filiali che aveva in Italia (778 dipendenti) all’interno della sua filiale di consumo dopo aver effettuato un esame del business, che comporterà licenziamenti, secondo quanto riferito dal sindacato bancario italiano Fabi e confermato dalla banca stessa.
“A causa dell’aumento dell’uso dei canali digitali anziché delle filiali, Santander Consumer Bank Italia (SCB Italia) ha deciso di chiudere le filiali e potenziare la digitalizzazione per continuare a offrire il miglior servizio possibile ai propri clienti”, ha spiegato un portavoce di Banco Santander.
Il business di Santander in Italia si concentra sul finanziamento al consumo, quindi il paese era un caso isolato all’interno della presenza fisica di Santander in Europa, poiché negli altri paesi questo business non ha filiali dedicate.
Così, l’attività di Santander Consumer Bank continuerà ad essere attiva in Italia in modo digitale e attraverso negozi e produttori, che sono i canali più utilizzati per questo tipo di prestiti.
Secondo il sindacato Fabi, Santander giustifica la sua ristrutturazione in Italia per il “difficile contesto finanziario“, per l’impatto dell’inflazione e per la crescita “esponenziale” dei canali digitali negli ultimi anni.
“I mercati finanziari stanno progredendo rapidamente verso una digitalizzazione inarrestabile dei servizi, con le conseguenti difficoltà nel mantenere posti di lavoro. Fabi è impegnato nel tavolo negoziale (…) per utilizzare tutti gli strumenti possibili per ridurre l’impatto della riorganizzazione a livello sociale”, ha indicato Cogli Ciccareli, uno dei responsabili del sindacato.
Le negoziazioni tra la banca e i sindacati inizieranno questa settimana. La banca si è impegnata a ridurre l’impatto dei licenziamenti per quanto possibile. Fino a quando non si concluderanno le negoziazioni tra le due parti, non sarà noto il numero di dipendenti coinvolti.