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Bambini avvelenati dai cioccolatini: vendetta? Il colpevole vicino all’identificazione

SOLUZIONE VICINA – Le indagini sull’omicidio di Sebastian e l’avvelenamento dei suoi due fratellini potrebbe avere presto una svolta. Le indicazioni che i genitori dei bambini hanno fornito agli investigatori potrebbero portare all’identificazione del colpevole. Il cerchio si stringe intorno all’assassino, diventa realistica l’ipotesi di una vendetta perpetrata ai danni della famiglia Lupescu, piuttosto che un episodio di razzismo. Sulla traccia della vendetta indagano i carabinieri di Licata, coordinati dal sostituto procuratore di Agrigento, Maggioni e dal procuratore aggiunto, Fonzo.

Omicidio volontario e lesioni gravi, che sarebbero stati messi in atto con la busta contenente i cioccolatini, il vino e le arance, lasciata fuori della porta della famiglia Lupescu, a Naro, il paese nell’agrigentino. I cioccolatini, scartati e rincartati, il vino, contenevano veleno: un potente pesticida, il Carbofuran, inodore e incolore ma altamente tossico, il cui uso è vietato nell’Unione Europea e in Canada dal 2009, ma è ancora usato in agricoltura negli USA e altri paesi. Carbofuran, conosciuto anche con il nome di Furadan, e tornato sulle pagine della cronaca già con gli episodi dell’avvelenamento dei cani randagi in Romania, nel 2011.

Soluzione vicina, secondo i carabinieri, come riportato anche dal quotidiano la Repubblica, che cita una frase di Marica e Daniel, genitori dei bambini avvelenati: “Abbiamo raccontato tutto quello che sappiamo ai carabinieri, e loro ci hanno detto che presto avranno la soluzione per risolvere questo giallo“.

L’autopsia sul corpo di Sebastian non sarà eseguita, data l’evidenza della causa della morte già rivelate dalle analisi in vita. Mentre proseguono le indagini dei carabinieri del RIS sulle tracce lasciate dall’assassino sullo scothc usato pe richiudere i bon bon al caffé avvelenati.

La salma sarà trasferita a Naro e poi in Romania, nella città di origine della famiglia Lupescu, grazie al contributo voluto dal sindaco di Naro, Pippo Morello. Mobilitate anche le chiese di fede ortodossa della regione Sicilia, che hanno raccolto dei fondi per aiutare la famiglia colpita dal grave lutto.

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