ACQUISTARE APPLICAZIONI IN APP STORE – Sarà più difficile se non si è maggiorenni. Apple cambierà le regole e le modalità di acquisto in App Store Online dopo aver raggiunto un patteggiamento con la Federal Trade Commission (organismo americano di vigilanza anti-trust) che impone all’azienda informatica statunitense di risarcire almeno 32,5 milioni di dollari ai genitori inconsapevoli degli acquisti online effettuati dai loro figli minorenni.

Apple Inc. ha risolto con il patteggiamento una class-action indetta da una associazione di genitori per acquisti fatti direttamente dai bambini nel negozio elettronico di proprietà di Apple Computer senza autorizzazione. Le operazioni venivano eseguite entro 15 minuti dal precedente acquisto o download gratuito di applicazioni, margine in cui è possibile effettuare un secondo download anche a pagamento senza fornire password aggiuntive.

I casi più clamorosi citati dalla FTC sull’acquisto di applicazioni effettuate da bambini senza autorizzazione dei genitori riguarda i videogiochi per dispositivi mobili: 2600 dollari “spesi” da una bambina per le app correlate a “Tap Pet Hotel” denunciate da suo padre, e molti casi di acquisti non autorizzati che superano i 500 dollari, soprattutto per le applicazioni relative ai giochi “Dragon Story” e “Tiny Zoo Friends”. Apple ha offerto i rimborsi per i consumatori che sono incorsi in situazioni simili, per un totale di 37 mila richieste, come comunicato in una email ai dipendenti.

La FTC ha precisato che la possibilità di acquisti senza controllo nei 15 minuti successivi al primo download ha continuato ad essere possibile anche dopo l’istituzione della class-action, ma ora il decreto di consenso per il patteggiamento, che deve essere approvata da un tribunale federale, prevede sostanziali modifiche delle modalità per gli acquisti.

App Store della Apple per i dispositivi mobili iPhone e iPad ha avuto successo soprattutto perché ha reso semplice il processo di acquisto di un software, con un click, anche grazie a iTunes, il lettore multimediale distribuito freeware che permette l’accesso al negozio virtuale omonimo. I clienti Apple aumentano e hanno speso 10 miliardi dollari solo l’anno scorso nell’App Store Online, ma questa facilità negli acquisti pare che sia sfuggita di mano all’azienda: solo i genitori più “smaliziati” sanno come impostare il controllo in iOS, il sistema operativo mobile di Apple, per controllare gli acquisti dei figli ed eventualmente impedirli.

Apple è a conoscenza del problema almeno dal marzo del 2011“, ha detto Edith Ramirez, presidente FTC, “A nostro avviso il problema persiste e deve essere rettificato“.

IN-APP – Nel mese di aprile 2011 infatti, un gruppo di genitori presentò una class-action contro Apple specifica per quanto riguarda quelle che vengono definite “app esca“, le in-App. Si tratta di applicazioni, soprattutto giochi per dispositivi mobili, che si possono scaricare gratuitamente, ma dopo il download gratuito includono la possibilità, e promuovono, il comprare i prodotti Apple anche a pagamento, tra cui elementi virtuali legati al gioco stesso.

La strategia di business per le cosiddette applicazioni-esca si chiama freemium, un termine nato dalla fusione delle parole inglesi “free” (libero) e

premium”, ed è mirata in ultima analisi alla promozione della vendita della applicazioni a pagamento. Scaricando una App-esca si apre la procedura della finestra dei 15 minuti di acquisto incontrollato sfruttata dai bambini.

Con un aggiornamento del software per i suoi dispositivi mobili nel 2011, Apple aveva effettivamente iniziato a richiedere agli utenti di reimmettere le password per fare un acquisto anche dall’interno di una app scaricata gratuitamente. Una volta reimmessa la password, però, gli utenti avevano nuovamente a disposizione altri 15 minuti per acquistare prima di essere costretti ad inserire di nuovo la password.

La FTC sostiene che la Apple deve essere più chiara con i consumatori rendendo più evidente il fatto che altri acquisti possono essere effettuati entro 15 minuti dal primo senza inserire nuove password. Inoltre, questa possibilità dovrebbe essere presentata come un’opzione con possibilità di scelta quando si acquista una qualsiasi app. Steve Dowling, portavoce di Apple, ha detto che la società intende rispettare le indicazioni della FTC: “Proteggere i bambini è stata una priorità assoluta per l’App Store fin dall’inizio. (…) L’accordo di oggi con la FTC estende il nostro programma di rimborso esistente, per acquisti in App Store che potrebbero essere stati effettuati senza il permesso dei genitori“.

Tim Cook, amministratore delegato di Apple, ha detto che l’accordo con la FTC ha “non richiede di fare qualcosa che non avevamo già intenzione di fare, così abbiamo deciso di accettare piuttosto che intraprendere una lunga battaglia legale“.

L’azienda di Cupertino dovrà informare i consumatori sulle modalità da seguire per ricevere i rimborsi e apportare le modifiche alla procedura per gli acquisti in App Store entro il 31 marzo. Se i rimborsi, dopo aver soddisfatto tutte le richieste, fossero inferiori alla cifra pattuita di 32,5 milioni di dollari, Apple verserà il rimanente direttamente alla FTC.