Da oggi 1 aprile 2024 lo smart working cambia volto. Le procedure semplificate introdotte durante la pandemia per alcune categorie di lavoratori, come quelle affette da determinate patologie o i genitori di figli under 14, non sono state prorogate.
Cosa significa?
- Fine dello smart working garantito: Non ci sarà più un diritto automatico al lavoro agile per le categorie sopra citate.
- Accordi individuali: L’unica possibilità per lavorare da remoto sarà quella di trovare un accordo individuale con il proprio datore di lavoro.
- Ritorno al modello del 2017: Si torna alla disciplina originaria del lavoro agile, introdotta nel 2017, che prevede una maggiore flessibilità ma anche una maggiore discrezionalità da parte delle aziende.
Un passo indietro?
La fine delle semplificazioni potrebbe rappresentare un passo indietro per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, soprattutto per le categorie più fragili. Tuttavia, il modello del 2017 ha già dimostrato di funzionare e offre comunque la possibilità di lavorare da remoto a chi lo desidera, previa intesa con l’azienda.
Il futuro dello smart working
Lo smart working è ormai una realtà consolidata nel mondo del lavoro e il suo utilizzo è destinato a crescere anche in futuro. Tuttavia, la sua evoluzione in Italia dipenderà da diversi fattori, tra cui il recepimento della Direttiva europea sul lavoro agile, l’andamento dell’economia e la capacità delle aziende di adattarsi a nuovi modelli di organizzazione del lavoro.