Tunnel quantici hanno trasportato la vita sulla Terra

tunnel quantici hanno trasportato la vita sulla terra

Una nuova ricerca ha scoperto che i peptidi, catene corte di aminoacidi, potrebbero formarsi nello spazio grazie a una reazione chimica insolita chiamata tunnel quantistico. Questi peptidi potrebbero poi viaggiare sulla Terra tramite comete e meteoriti, fornendo i materiali necessari per lo sviluppo delle prime forme di vita. Questa scoperta sfida la convinzione che la vita possa formarsi solo sulla Terra a causa della sua vicinanza al Sole, suggerendo invece un’origine cosmica della vita sulla Terra. Gli scienziati sottolineano che questa scoperta potrebbe avere implicazioni sulle prospettive di vita in altri luoghi dell’universo.

Tunnel quantici hanno trasportato la vita sulla Terra

Una nuova indagine ha dimostrato che i peptidi possono formarsi nella polvere dell’universo grazie ai tunnel quantistici e potrebbero arrivare sulla Terra tramite comete e meteoriti, permettendo così lo sviluppo delle prime forme di vita. Un team di scienziati ha scoperto che la vita sulla Terra potrebbe essere il risultato di un fenomeno cosmico chiamato tunnel quantistico.

La ricerca sugli antichi fossili indica che la vita è iniziata sulla Terra circa 4,4 miliardi di anni fa, quando le prime molecole si sono formate nell’acqua primordiale. Tuttavia, l’origine della vita è ancora misteriosa, poiché non si sa come si siano formate le proteine, che sono i mattoni fondamentali della vita, in quanto sono costituite da cellule viventi.

Se le proteine ​​non esistevano prima della vita, come possono essere state create le catene di aminoacidi che le compongono? Fino ad ora, si è cercato di spiegare la loro origine sulla Terra, ma una nuova ricerca suggerisce che potrebbero provenire direttamente dallo spazio. Gli scienziati dell’Università di Jena e dell’Istituto Max Planck di Astronomia hanno scoperto che i peptidi, che sono catene corte di aminoacidi, potrebbero formarsi nello spazio a seguito di una reazione chimica insolita.

In un articolo pubblicato su Nature Astronomy, i ricercatori hanno dimostrato che i peptidi possono formarsi spontaneamente nelle particelle di polvere cosmica solida e congelata che si muovono nell’universo. Pertanto, ritengono che questi peptidi possano viaggiare all’interno di comete e meteoriti verso la giovane Terra e anche verso altri mondi, diventando uno dei primi materiali per la vita.

Gli astronomi hanno trovato aminoacidi in meteoriti caduti sulla Terra e hanno scoperto glicina in una cometa, insieme a sali di ammonio e composti alifatici. Questa nuova ricerca suggerisce che i peptidi potrebbero essere aggiunti alla lista dei componenti organici di base presenti naturalmente nello spazio.

Secondo Serge Krasnokutski, uno dei ricercatori coinvolti nello studio, la scoperta che i peptidi possono formarsi nello spazio suggerisce che ci potrebbero essere processi cosmici che producono componenti prebiotici che hanno contribuito all’evoluzione della vita sulla Terra.

Tuttavia, ciò non costituisce una prova definitiva, poiché non dimostra che i peptidi siano sopravvissuti alla turbolenta storia della formazione della Terra. Tuttavia, è considerata un’ipotesi molto solida. Un problema nell’ipotesi della formazione dei peptidi nello spazio è la barriera energetica, per cui i ricercatori ritengono di aver trovato una spiegazione.

Le molecole hanno una maggiore energia termica a temperature più elevate rispetto a quelle dello spazio, creando una barriera energetica. Tuttavia, i ricercatori ipotizzano che i peptidi possano superare questa barriera grazie ai tunnel quantistici.

I tunnel quantistici consentono alle particelle di superare ostacoli insormontabili, grazie alla loro dualità onda-particella. Questo fenomeno è chiamato effetto tunnel e si basa sulla proprietà delle particelle di trasformarsi in onde e attraversare le pareti come onde sonore. Secondo i ricercatori, i peptidi si formano nello spazio grazie a questo effetto tunnel, anche se non hanno l’energia termica necessaria per farlo.

Questa scoperta suggerisce che gli aminoacidi necessari per la vita sulla Terra si sono formati grazie alla capacità delle particelle di attraversare la barriera energetica. I ricercatori sottolineano che questa scoperta indica che i peptidi potrebbero essere più comuni nell’universo di quanto si pensasse in precedenza, il che potrebbe avere implicazioni sulle prospettive di vita in altri luoghi del cosmo.

Questa ricerca è significativa perché sfida la convinzione che la vita possa formarsi solo sulla Terra a causa della sua vicinanza al Sole. Suggerisce invece che l’origine della vita sulla Terra potrebbe avere un’origine cosmica, con molecole organiche formatesi nello spazio e trasportate sulla Terra da meteoriti e comete che hanno fornito i componenti necessari per l’emergere della vita.

Una vita che nel corso del tempo si è evoluta, diventando complessa e acquisendo intelligenza, ma che ancora si interroga su come sia stato possibile raggiungere tale successo evolutivo.