Battuta d’arresto da parte di Italia ed Europa per il braccialetto elettronico di Amazon. In merito alla estrema invenzione di Amazon da applicare ai propri dipendenti per migliorarne il rendimento e i tempi di lavoro, si è espresso il Garante della Privacy Antonello Soro a Radio Radicale: “il braccialetto elettronico di Amazon sarebbe in contrasto con l’ordinamento in materia di protezione dati non solo in Italia ma anche in Europa”.
Antonello Soro ha poi aggiunto: “In questo caso sembrerebbe quasi che i giganti che operano nell’economia digitale pensino già di robotizzare l’uomo. Una direzione sbagliata – quella di Amazon – perchè non può esserci progresso e innovazione che non abbia come fondamento l’uomo”.
Sulla questione si era espressa qualche ora prima anche la vicepresidente del Gruppo PD alla Camera e aspirante alla Camera dei Deputati nelle prossime elezioni politiche del 4 marzo, Teresa Maria Di Salvo: “il braccialetto elettronico di Amazon è contro la legge!“.
Carlo Calenda, Ministro dello Sviluppo economico dal 10 maggio 2016, prima nel Governo Renzi e poi riconfermato in carica nel Governo Gentiloni, si è così espresso sulla questione: “gli unici braccialetti che si fanno in Italia sono quelli che si usano in gioielleria. Abbiamo spiegato a quelli di Amazon e hanno capito, che questa non è una pratica che viene attuata in Italia, e mai lo sarà”.
Speriamo che dopo l’importante e autorevole parere del Garante della Privacy, Amazon possa spostare le sue attenzioni tecnologiche in altri ambiti della sua linea di produzione, in modo da qualificare l’operato dei suoi dipendenti e non, al contrario, denigrarlo.