Nel pomeriggio di ieri un pullman pieno di turisti è stato coinvolto in un’esplosione a Giza, alle porte del Cairo, nei pressi delle famose Piramidi. Almeno quattro i morti: tre turisti vietnamitie una guida turistica egizia hanno perso la vita. Stando alle informazioni dei media locali, ci sarebbero almeno 10 feriti. Sarebbe stata una bomba posizionata sul ciglio della strada a causare l’esplosione.
Le prime immagini diffuse dopo la detonazione della bomba, di fabbricazione casalinga secondo il ministro degli interni, mostrano il bus dell’agenzia di viaggi locale Trogils con i vetri rotti e ridotto a un groviglio di ferro. L’esplosione ha ferito dieci turisti, l’autista del veicolo e la guida che ha accompagnato il gruppo e che è morto diverse ore dopo, entrambi di nazionalità egiziana.
Sul sito “Viaggiare Sicuri” della Farnesina non vi è riportato nessun allarme a riguardo. Eppure sono numerosi gli italiani presenti in Egitto. Il portavoce dell’esercito egiziano: “Puliremo il Sinai dei terroristi nel prossimo futuro”.
La vicinanza del monumento egiziano ha visto altri recenti attacchi.
Nel gennaio 2016 due uomini incappucciati hanno aperto il fuoco sulle porte dell’hotel della catena spagnola Barceló ubicata sul viale che porta all’ultima meraviglia del mondo antico. Nel dicembre 2016, sei agenti di polizia hanno perso la vita e altri tre sono rimasti feriti quando un ordigno esplosivo è stato portato in un bidone della spazzatura in un posto di blocco vicino alle piramidi. Nel febbraio 2014 un attentatore suicida si è fatto saltare sulla porta di un autobus a Taba, nel sud del Sinai, provocando la morte di tre sudcoreani e l’autista, un cittadino egiziano. Il veicolo si stava dirigendo verso il valico di confine di Taba diretto a Israele. La distruzione fu tale che durante le ore seguenti il bilancio delle vittime cambiava continuamente.
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” raccomanda ai nostri connazionali già presenti sul territorio egiziano di evitare in tutto il paese manifestazioni e assembramenti di qualsiasi tipo e di seguire le istruzioni delle autorità e dalle guide turistiche locali. Il rischio di attentati, scontri violenti e sequestri è elevato.