Ci sono due opzioni per una persona con insufficienza renale: un trapianto di rene o la dialisi. Quest’ultimo è un complesso sistema di filtrazione che rimuove le tossine dal sangue in modo artificiale, simulando la fisiologia dei reni. Ora, grazie alla ricerca condotta presso il Vanderbilt University Medical Center (link esterno) e altre cinque università, potrebbe esserci una terza opzione disponibile con l’implementazione di un nuovo dispositivo, che potrebbe sostituire la funzione dei reni, essendo qualcosa di molto promettente per le persone con insufficienza renale. Questo nuovo e piccolo dispositivo può stare nel palmo della tua mano.
Il team di medici che hanno lavorato su questo dispositivo per 17 anni affermano che è corretto chiamarlo rene bionico, perché è un ibrido di tecnologia e cellule viventi. Le sperimentazioni cliniche del rene bionico termineranno non appena i test di sicurezza mostrino statistiche favorevoli e fisiologicamente accettabili.
Come funziona il rene bionico?
Il rene bionico è un dispositivo di bioingegneria che combina un filtro e bioreattori silicio ad alta efficienza e cellule dei tubuli renali. Il dispositivo sperimentale è progettato per elaborare fino a un litro di sangue al minuto, filtrandolo attraverso una serie di membrane di silicio. Il fluido filtrato contiene tossine, acqua, elettroliti, carboidrati e prodotti di scarto, risultato del normale metabolismo. Il liquido viene sottoposto ad una seconda fase di trattamento in un bioreattore di cellule coltivate in laboratorio, che copre i tubuli renali. Queste cellule riassorbono la maggior parte degli zuccheri, dei sali e dell’acqua nel sangue. Il resto si trasforma in urina che va alla vescica e lascia il corpo.