Il Consiglio dei Ministri dovrebbe esprimersi nelle prossime ore sull’approvazione definitiva del Testo Unico sull’imposta di registro, uno degli strumenti principali della riforma fiscale avviata dal Governo. Anche se la convocazione ufficiale del Consiglio non è ancora stata resa pubblica, è già stato annunciato che la riunione si terrà nella giornata di domani.
Il nuovo Testo Unico sull’imposta di registro rappresenta uno dei nove testi proposti nell’ambito della Delega fiscale varata nel 2023. Ad oggi, quattro di questi testi hanno già ricevuto il via libera, mentre gli altri, compreso quello dedicato alla tassazione indiretta, sono ancora in fase di finalizzazione.
Secondo quanto comunicato dal Governo durante la fase di consultazione pubblica, avviata a marzo 2024, il provvedimento mira a una semplificazione normativa attraverso tre azioni principali:
L’obiettivo dichiarato è quello di offrire una mappa chiara e organizzata della normativa, lasciando però al Parlamento le decisioni politiche finali in merito al riassetto del sistema fiscale.
Il termine per l’adozione dei testi unici, inizialmente previsto per il 2024, è stato prorogato al 31 dicembre 2025. Lo ha confermato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel corso di un recente question time parlamentare, durante il quale ha ribadito l’impegno dell’esecutivo nel completare il processo di revisione legislativa. Giorgetti ha assicurato che i lavori stanno procedendo in modo coordinato e che l’approvazione dei testi restanti avverrà a breve.
Una volta approvato il Testo Unico sull’imposta di registro, il Consiglio dei Ministri dovrebbe affrontare un’altra misura fiscale molto discussa: il rinvio dell’entrata in vigore della sugar tax, la tassa sulle bevande zuccherate che ha già subito diversi slittamenti.
Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, intervenuto al recente Festival dell’Economia di Trento, ha sottolineato come l’agenda fiscale del Governo preveda ulteriori interventi a breve termine. Tra questi:
Tra le misure più innovative annunciate da Leo figura anche un intervento sull’IVA applicata alle opere artistiche. Il Governo punta infatti a ridurre l’aliquota per favorire la valorizzazione del patrimonio culturale e rilanciare il mercato dell’arte in Italia.
Questa mossa si inserisce in un piano più ampio di razionalizzazione delle imposte indirette, di cui il Testo Unico sull’imposta di registro rappresenta solo il primo tassello.
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