I sogni costituiscono da sempre una fondamentale componente nella vita dell’uomo. Il sonno è il momento in cui la mente si rigenera dalle energie spese nella giornata e l’attività onirica svolge alcune importanti funzioni durante questo processo.
Nei nostri sogni accade infatti che la mente metabolizzi le esperienze cognitive ed emotive vissute nelle ore precedenti, in altre occasioni sono invece un elemento protettivo da potenziali fattori di disturbo che altrimenti provocherebbero frequenti risvegli e quindi una peggior qualità del riposo.
In ogni caso, nei nostri sogni possiamo assistere all’emergere del nostro inconscio in maniera totale. Le esperienze che vengono registrate dalla vita cosciente sono infatti, al tempo stesso, immagazzinate anche nel nostro bagaglio inconscio.
Questo emerge durante le ore di sonno notturno, capita così che esperienze piacevoli possano essere restituite durante il sonno mediante sogni gradevoli, mentre esperienze di angoscia possano venir tradotte in veri e propri incubi, provocando una peggior qualità del riposo, con conseguente sensazione di stanchezza al risveglio.
Il sogno avviene durante la cosiddetta fase REM del sonno, la sigla costituisce l’acronimo di Rapid Eye Movement ed è una fase in cui il tracciato dell’attività cerebrale, misurato mediante elettroencefalogramma, registra un’attività molto simile a quella della fase di veglia. Tuttavia i sogni che avvengono in questa fase non sono gli unici e neppure quelli che si ricordano di più al risveglio, a meno che il sonno non venga interrotto durante il pieno sogno.
Nel sonno si registrano infatti quattro differenti fasi, classificate sulla base delle frequenza del tracciato elettroencefalografico. Minore è la frequenza dell’attività, maggiore è la profondità del sonno stesso.
La veglia è caratterizzata da un’attività cerebrale che registra una frequenza compresa tra i 13 e i 30 Hz, la fase di avvicinamento al sonno, detta fase alfa, vede scendere la frequenza cerebrale in valori compresi tra gli 8 e i 12 Hz.
E’ la fase di veglia rilassata, che preannuncia la fase non REM, dove l’attività scende all’interno di un intervallo compreso tra i 4 e i 7 Hz.
Nelle fasi di sonno profondo la frequenza scende quindi in maniera progressiva, senza mai tuttavia annullarsi, tutto il corpo entra in uno stato di rilassamento progressivo e anche i movimenti oculari si fanno lenti.
Nella fase REM si registra invece un nuovo incremento delle attività cerebrali, questo alternarsi delle differenti fasi di sonno accompagna tutto l’arco delle ore di sonno notturno.
Varie sono le funzioni del sogno, oltre alla metabolizzazione delle attività esperite durante le ore di veglia, come visto poco sopra, l’attività onirica è utile all’immagazzinamento delle informazioni nei serbatoi di memoria del cervello, andando a rinforzarne le tracce mnestiche. Nei bambini il sonno aiuta inoltre lo sviluppo del sistema nervoso centrale.
Un’esperienza simile al sogno, viene poi provata dall’organismo durante la fase di addormentamento, mediante quelle che sono definite “allucinazioni ipnagogiche”, esperienze fantastiche in cui realtà e immaginazione si intersecano in maniera molto stretta, dando l’impressione che il pensiero fantastico dettato dal mondo dei sogni, sia molto reale.
Le caratteristiche dei sogni, il loro connettersi in maniera così stretta con la vita reale, la sensazione che possono lasciare nell’uomo di collegarsi con la vita diurna, hanno aperto molti spazi di interpretazione dei sonni stessi, alimentando così credenze popolari e leggende.
Secondo alcune tradizioni, nei sogni possiamo avviare un canale di comunicazione con i nostri cari defunti, che possono così darci indicazioni circa la nostra vita quotidiana, magari consigliandoci in merito a scelte da compiere, oppure indicandoci previsioni per possibili vincite.
In altre credenze invece i sogni possono avere la capacità di predire il futuro, indicando la strada rispetto a quanto potrebbe accaderci nella vita reale. Un esempio tipico è il significato dei sogni secondo la smorfia napoletana, la tradizione partenopea ha tradotto infatti tutto un insieme di immagini oniriche in significati collegati con la vita reale, approntando un vero e proprio manuale di interpretazione.