Sindrome di Asperger: Elon Musk e gli altri Miliardari Neurodivergenti

Elon Musk, fondatore e CEO di Tesla, ha rivelato questo sabato di vivere con la sindrome di Asperger, un tipo di disturbo dello spettro autistico. Tuttavia, il suo caso non è unico, poiché altri imprenditori miliardari hanno ammesso pubblicamente di essere neurodivergenti (portmanteau Neurodiversità): stiamo parlando di Bill Gross, Richard Branson, Charles Schwab e Ingvar Kamprad.

Il miliardario e fondatore della società di gestione degli investimenti Bill Gross ha rivelato nel 2019 che gli era stata diagnosticata la sindrome di Asperger, un “disturbo” che colpisce l’interazione sociale, nonché la comunicazione e la capacità di pianificare il futuro, ma che, parallelamente, aiuta a generare strategie alternative, promuove il perfezionismo e consente di ricordare grandi quantità di informazioni. Parlando con Bloomberg, Gross ha suggerito che la sindrome lo rende un migliore investitore, permettendogli di “concentrarsi sulle cose a lungo termine senza impantanarsi nei dettagli”. Bill Gross, con una fortuna stimata da Forbes in circa $ 1,5 miliardi, ha anche indicato che la diagnosi spiega probabilmente il suo problema nel mantenere il contatto visivo e il suo interesse quasi ossessivo nel collezionare francobolli.

L’uomo d’affari inglese Richard Branson ha confessato nel 2018 in un post sul blog di essere dislessico e ha ricordato che da bambino era etichettato come “pigro e stupido” per avere difficoltà a scuola. Nel frattempo, il miliardario – con una fortuna di circa 4,2 miliardi di dollari – afferma che la dislessia “è semplicemente un modo di pensare diverso e creativo” che lo rende anche più fantasioso.

L’investitore e dirigente finanziario americano Charles Schwab, che ha una fortuna del valore di $ 11,4 miliardi, ha avuto problemi a leggere e scrivere a causa della dislessia, caratterizzata da difficoltà nel pronunciare lettere e distinguere parole dal suono simile.

Un altro miliardario dislessico è stato il defunto fondatore di Ikea Ingvar Kamprad, che ha persino deciso di dare ai prodotti del suo negozio nomi bizzarri perché la sua diagnosi gli rendeva difficile lavorare con i numeri di inventario tipici. Nonostante il suo sconvolgimento, Kamprad andò bene a scuola e infatti fondò Ikea con i soldi che suo padre gli aveva dato come ricompensa per i suoi risultati accademici.