Il fenomeno dell’effetto Leidenfrost ha affascinato gli scienziati fin dal XVIII secolo, quando il medico tedesco Johann Gottlob Leidenfrost lo documentò per la prima volta. Ora, grazie a un team di ricercatori, compreso l’ingegnere meccanico Jingtao Cheng del Virginia Polytechnic Institute and State University, c’è una nuova scoperta che potrebbe rivoluzionare il modo in cui comprendiamo e sfruttiamo questo fenomeno.
L’effetto Leidenfrost si manifesta quando una goccia d’acqua viene messa in contatto con una superficie sufficientemente calda. La parte inferiore della goccia si vaporizza rapidamente, formando uno strato di vapore che solleva il resto della goccia, consentendole di “levitare” temporaneamente sulla superficie. Questo fenomeno è stato studiato a fondo e i suoi parametri sono ben compresi. Tuttavia, il recente lavoro di Cheng e del suo team ha aggiunto un nuovo capitolo alla nostra comprensione di questo processo.
La novità risiede nella superficie su cui la goccia viene posta. Cheng e i suoi colleghi hanno progettato una superficie con centinaia di minuscoli pilastri, alti circa 0,08 millimetri e disposti in una griglia. Quando una goccia d’acqua si posa su questa superficie, i pilastri agiscono come piccoli accumulatori di calore, trasferendo energia più efficacemente all’acqua e accelerando il processo di vaporizzazione. Questo significa che l’effetto Leidenfrost può manifestarsi a temperature molto più basse rispetto alle superfici lisce tradizionalmente utilizzate per osservarlo.
Questa scoperta non è solo un interessante risultato di laboratorio; ha implicazioni significative per le applicazioni pratiche, in particolare nel campo del raffreddamento industriale. Le superfici microstrutturate potrebbero rivoluzionare il modo in cui raffreddiamo macchinari industriali e torri di raffreddamento nucleari. Inoltre, i ricercatori suggeriscono che questa tecnologia potrebbe essere più sicura delle attuali tecniche di raffreddamento ad acqua, contribuendo a prevenire incidenti pericolosi come le esplosioni di vapore.
La ricerca di Cheng e del suo team è stata pubblicata su Nature Physics, indicando il riconoscimento della comunità scientifica per l’importanza di questo lavoro. Tuttavia, questa è solo l’inizio. Le superfici microstrutturate potrebbero aprire la strada a nuove tecnologie di raffreddamento più efficienti ed ecologiche, riducendo il consumo di energia e migliorando la sicurezza in una serie di settori industriali critici. Continueremo a seguire da vicino i progressi in questo campo affascinante.
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