Un team internazionale di ricercatori ha messo a punto un rivestimento dentale innovativo capace di sostituire completamente lo spazzolamento dei denti, secondo quanto riportato in una recente pubblicazione sulla rivista Biomaterials Science.
Lo studio, condotto da scienziati provenienti da Russia, Egitto, Corea del Sud e Brasile, ha sviluppato una tecnologia che potrebbe rivoluzionare l’igiene orale tradizionale, offrendo una protezione duratura contro le principali minacce per la salute dentale.
Il nuovo rivestimento biomimetico agisce bloccando la proliferazione della batterio Streptococcus, considerato il principale responsabile della carie dentale, una delle condizioni più diffuse a livello globale secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Oltre a inibire l’attività batterica, il rivestimento fornisce una protezione continua e promuove la rigenerazione dei tessuti dentali danneggiati.
Gli esperimenti hanno dimostrato che l’applicazione di uno strato organominerale, composto da dihydroquinolina polimerizzata in presenza di idrossiapatite nanocristallina (nano-cHAp), porta alla formazione di un film omogeneo sulla superficie dello smalto naturale.
Grazie all’orientamento e all’agglomerazione controllata dei nanocristalli, il rivestimento acquisisce una resistenza meccanica simile a quella dello smalto dentale umano. Le analisi condotte mediante tecniche spettroscopiche avanzate, tra cui la nanoimaging infrarosso a luce di sincrotrone, hanno confermato l’efficacia strutturale del composito.
Il film biomimetico ottenuto è costituito da un composito omogeneo di poli (2,2,4-trimetil-1,2-diidrochinolina-6,7-diolo) e nano-idrossiapatite, il quale aderisce saldamente alla superficie dentale. Questa tecnologia non solo imita le caratteristiche morfologiche e meccaniche dello smalto, ma offre anche un’elevata attività antimicrobica contro ceppi di Streptococcus spp., responsabili delle infezioni orali più comuni.
Gli scienziati evidenziano che il rivestimento potrebbe garantire denti puliti e protetti senza la necessità dello spazzolamento quotidiano, aprendo la strada a future applicazioni cliniche nel campo dell’odontoiatria preventiva e rigenerativa. Le implicazioni di questa scoperta potrebbero cambiare radicalmente il modo in cui affrontiamo la salute orale, puntando su soluzioni durature e tecnologicamente avanzate.
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