Sono ancora in molti a chiederci se Nibiru, il Pianeta X, sia solo un prodotto di fantasia scientifica o se sia un prodotto di storie mitologiche di antiche civiltà. Forse c’è un pianeta oltre Plutone che non siamo ancora stati in grado di scoprire, o forse sì?
Per gli antichi Sumeri, Nibiru era davvero qualcosa di importante, tanto da essere scelto come emblema del dio più importante dell’epoca, chiamato il protettore di Babilonia, Marduk. L’etimologia della parola Nibiru ci conduce direttamente al concetto di “attraversamento” o “punto di attraversamento”. Pertanto, la stella in questione diventerebbe quella che attraversa o segna un punto di attraversamento, un’intersezione.
I Sumeri menzionarono anche un “dodicesimo” pianeta, chiamato “Nibiru”, uno la cui orbita altamente ellittica lo avvicinò alla Terra, un fatto che avveniva circa ogni 3600 anni.
Nibiru, Emuna Elish e le origini del mundo
La nostra ricerca di Nibiru continua con un testo straordinario di circa 4000 anni fa, un testo babilonese noto come Emuna Elish. in esso si menziona un tempo molto antico, quando Nibiru (Marduk), fino a quel momento estraneo al nostro sistema solare, aveva combattuto in paradiso, con Tiamat e Kingu. A quel tempo, milioni di anni fa, i satelliti di Nibiru (Marduk) si scontrarono con Tiamat (un pianeta almeno il doppio della massa della terra), spezzandosi in due parti.
Secondo la teoria di Zecharia Sitchin (Baku, 11 luglio 1920 – New York, 9 ottobre 2010) scrittore azero naturalizzato statunitense e autore di molti libri sulla cosiddetta archeologia misteriosa o pseudoarcheologia, e sostenitore della “teoria degli antichi astronauti” come spiegazione dell’origine dell’uomo, secondo la teorie di altri ricercatori, le due parti di Tiamat furono costrette in un’altra orbita attorno al Sole. Una parte fu spezzata in piccole parti e ora è chiamata La cintura degli asteroidi (tra Marte e Giove).
L’altra parte fu costretta in questa nuova orbita tra Venere e Marte e divenne il nostro pianeta Terra.
L’ipotesi Nemesi
Secondo questa congettura, il nostro Sole fa parte di un sistema solare binario. L’altra stella in questo sistema è una nana marrone appena alcune volte più grande di Giove. Il Sole e la Nemesi si separarono poco dopo la formazione, e la sorella minore finì catapultata dal Sistema Solare, in un’orbita ancora legata al nostro Sole, ma molto più lontana di quella di Plutone. Secondo i difensori di questa teoria, Nemesis orbita a una distanza compresa tra uno e tre anni luce dal Sole. E’ così piccola e scura che non siamo riusciti a trovarla mediante l’osservazione diretta.
Qualche giorno fa sapevamo che il nostro sistema solare avrebbe avuto la presenza di un nono pianeta sconosciuto fino ad ora e che si presume essere una massa 10 volte maggiore della Terra. Tuttavia, non ci sono prove ottiche a supporto di questo. Su cosa fanno affidamento alcuni scienziati per garantire la sua esistenza? L’intera comunità scientifica è d’accordo? Seguiranno aggiornamenti…
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