I nostri nonni probabilmente ricorderanno la notte tra il 15 e il 16 maggio del 1951. Avvennero due terremoti di magnitudo 5,4 e 4,5 localizzati nei pressi di Caviaga, una frazione del comune di Cavenago d’Adda in provincia di Lodi (lombardia). Furono sentiti in una vasta area dell’Italia settentrionale. La rarità ma non eccezionalità dell’evento. La non prevedibilità dei terremoti. Questi eventi vengono oggi ricordati con particolare interesse perché all’epoca la loro origine venne correlata alle attività di estrazione di gas naturale in corso nell’area.
“Dal punto di vista tettonico, l’area epicentrale di Caviaga ricade in una zona particolarmente interessante, dove il fronte di compressione, legato all’evoluzione e al sollevamento dell’Appennino settentrionale, incontra il fronte di compressione più esterno e
Caloi et al. (1956) suggerisce l’ipotesi secondo cui i terremoti del 15 e 16 maggio 1951 siano stati indotti o innescati dall’attività estrattiva del giacimento metanifero di Caviaga o del vicino giacimento di Ripalta. Vero o falso? Alcuni ricercatori dell’INGV hanno cercato di rispondere a questa domanda e le loro conclusioni sono state pubblicate nella rivista internazionale Seismological Research Letters.
Continua a leggere questo interessante articolo sul blog di INGV Terremoti.