“Mi sembra che sia ora che l’Europa si renda conto che il terrorismo vive tra noi. Questa è la cronaca di una morte annunciata, ce l’avevano detto in tutti i modi. Avevano indicato anche le città. Mi pare che tra le notizie stampa che trapelino in questi giorni vi siano addirittura delle indicazioni più specifiche, ma aldilà di queste indicazioni da tempo, diciamo così, il programma operativo dell’Isis andava in questa direzione, quindi era prevedibile che ci fosse (un attentato, ndr), come è prevedibile che ce ne saranno altri. Non c’è nulla che mi sorprenda”, cosi l’ex direttore del Sismi, il Generale Nicolò Pollari intervistato a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24.
Questo significa che l’attività di intelligence è praticamente nulla sostanzialmente, insiste Minoli su Radio 24 e Pollari risponde: “Innanzitutto quando parliamo di queste cose dobbiamo parlare di attività di sicurezza della quale fa parte anche l’intelligence. Il dispositivo di sicurezza è un pochino più complesso e prevede tutta una serie di prospettive e di responsabilità e qui è come la sindrome della malattia, si pensa sempre che tocchi a qualcun altro, cioè uno spera in cuor suo e in silenzio, pur rendendosi conto della situazione, che non tocchi a lui”.
Alla domanda di Minoli che chiede se questi attacchi avvenuti a 48 ore dall’arresto di Salah siano una risposta all’arresto del terrorista Pollari risponde: “Io le darò una risposta più articolata.