Nazione

Il discorso-messaggio di Fedez al Concertone del 1° Maggio

Strepitoso successo di Fedez al Concerto del Primo Maggio a Roma, il cui discorso ha avuto una risonanza nei social network paragonabile ad un vero e proprio tsunami: e tutta la politica “ipocrita” adesso trema. Draghi, ddl Zan, Lega e Vaticano, sono stati al centro delle breve ma poderoso discorso denuncia di Fedez che inizia così:

“Sappiate che il contenuto di questo intervento è stato definito dalla vice direttrice di Rai 3 come inopportuno”.

Tanto per farvi rendere l’idea… E dopo aver fatto gli auguri personali ai lavoratori e ai non lavoratori, si è rivolto al premier Draghi:

“Caro Mario, capisco perfettamente che il calcio è il vero fondamento di questo Paese, però non dimentichiamoci che il numero dei lavoratori del calcio e dello spettacolo si equivalgono. Quindi non dico qualche soldo, ma almeno qualche parola, un progetto di riforma in difesa di un settore che è stato decimato da questa emergenza e che è regolato da norme stabilite negli anni ’40 e mai modificate a dovere… Sarebbe gradito un suo intervento”.

Il rapper ha precisato che questa era la parte del discorso che era stata approvata dai vertici Rai, poi l’affondo:

“A proposito di Superlega, due parole sull’uomo del momento, il sonnecchiante Ostellari, che ha deciso che un disegno di legge, già approvato alla Camera, può essere bloccato dalla voglia di protagonismo del singolo”.

A questo punto l’affondo sulla Lega e su cosa ha fatto il Senato finora anziché occuparsi del ddl Zan:

“Ha dovuto discutere dell’etichettatura del vino, la riorganizzazione del Coni, l’indennità di bilinguismo ai poliziotti di Bolzano e il reintegro del vitalizio di Formigoni. Il vitalizio di Formigoni è più importante della tutela dei diritti di tutti e di persone che vengono discriminate fino alla violenza?”.

Nel discorso di Fedez al Concertone c’è stato spazio anche per Jacopo Coghe, antiabortista e vicepresidente di Pro Vita:

“In questi mesi è la prima voce a sollevarsi con il ddl Zan, ma non si è accorto che il Vaticano ha investito più di 20 milioni di euro in una casa farmaceutica che produce la pillola del giorno dopo. Quindi, cari antiabortisti, caro Pillon, avete perso troppo tempo a cercare il nemico fuori e non vi siete accorti che il nemico ce lo avevate in casa… Che brutta storia”.

Estrella Herrera

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