Corruzione a Venezia: Arrestato l’assessore alla Mobilità Boraso, indagato il Sindaco Brugnaro

Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, è sotto inchiesta nell’ambito dell’operazione che ha portato oggi all’arresto, tra gli altri, dell’assessore comunale alla Mobilità, Renato Boraso. Oltre a Brugnaro, sono indagati anche il capo di Gabinetto del sindaco e direttore generale del Comune, Morris Ceron, e il vicecapo di Gabinetto, Derek Donadini.

L’indagine riguarda le trattative per la vendita dell’area dei “Pili” a Chiat Kwong Ching, imprenditore di Singapore, che si affaccia sulla laguna di Venezia. Gli investigatori stanno esaminando anche il blind trust che gestisce il patrimonio di Brugnaro.

L’abitazione di Boraso è stata perquisita, mentre nell’inchiesta sono coinvolti 18 individui, con diverse misure cautelari eseguite.

Luigi Brugnaro ha risposto alle accuse dichiarando di aver sempre agito nell’interesse pubblico come sindaco e ha respinto le accuse di favoritismo nella gestione dell’area dei Pili e nella vendita di Palazzo Papadopoli.

Renato Boraso, l’assessore alla Mobilità, è accusato di corruzione, riciclaggio e falsa fatturazione, con indagini che risalgono al 2021 e sono state intensificate nel 2022. Le indagini della Guardia di Finanza hanno portato a perquisizioni e sequestri di documenti compromettenti.

L’area dei Pili è stata acquisita da Brugnaro nel 2006 e è stata successivamente oggetto di progetti urbanistici che hanno aumentato il suo valore.

L’operazione di oggi ha visto coinvolti 200 militari della Guardia di Finanza e il sequestro di oltre 2 milioni di euro in beni appartenenti a società di Boraso e altre imprese coinvolte.

In sintesi, il sindaco Brugnaro e l’assessore Boraso sono al centro di un’indagine per presunte irregolarità nella gestione pubblica a Venezia, con accuse che vanno dalla corruzione alla falsa fatturazione, mentre proseguono le indagini per fare luce su presunti abusi e manipolazioni nell’ambito delle loro responsabilità istituzionali.