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Breivik, la confessione: 3 le bombe previste e altre stragi

OSLO, NORVEGIA – ecco la confessione dell’assassino Anders Behring Breivik. I piani originali dell’autore delle stragi di Utoya e Oslo prevedevano un attacco terroristico complesso: bombardare i palazzi del governo di Oslo, l’ufficio del Partito Laburista ma c’era anche un terzo obiettivo, forse il palazzo reale.

Ci sono altre due cellule pronte a colpire in qualsiasi momento”, ha detto il terrorista norvegese Breivik già nelle sedute precedenti del processo, rifiutandosi però di fare i nomi degli altri che con lui avrebbero dato nuova vita all’ordine dei “Cavalieri Templari”. I magistrati ritengono che non esista nulla di ciò.

Alle tre bombe sarebbero seguiti massacri a più riprese, naturalmente se lui fosse sopravvissuto. Del resto costruire le bombe si era rivelato più difficile di quanto avesse pensato.

Giovedì, quarto giorno del suo processo, Breivik è entrato nella corte distrettuale di Oslo senza il saluto a pugno chiuso che aveva usato in precedenti udienze. I suoi avvocati lo avevano infatti sconsigliato, in seguito alle dure reazioni dei sopravvissuti al massacro e dei parenti delle vittime.

L’anti- musulmano ha detto che si aspettava di essere affrontato dalla polizia armata quando lasciò Oslo per dirigersi alla riunione del Partito Laburista sull’isola di Utoya, dove ha ucciso 69 persone. Un totale di 77 persone sono state uccise negli attacchi paralleli.

Avevo valutato le possibilità di sopravvivenza come inferiori al 5%“, ha dichiarato. La polizia invece isolò l’area direttamente interessata dall’esplosione, e nessuno fermò Breivik mentre guidava verso l’isola, vestito con una uniforme fatta in casa e armato di un fucile e una pistola.

Breivik ha confessato gli attacchi della duplice strage del 22 luglio, ma rifiuta la colpa penale, dicendo che la sua azione era volta a proteggere la Norvegia e l’Europa prendendo di mira le forze politiche di sinistra che, sostiene, hanno tradito il Paese aprendolo all’immigrazione.

Legittima difesa” quindi, secondo Breivik, difesa del suo popolo e della sua cultura

La questione chiave del processo è ora quella di stabilire se egli sia un pazzo criminale o abbia agito in totale lucidità e consapevolezza razionale. La durata del processo è prevista per 10 settimane, la condanna, in caso che venisse considerato sano di mante, potrebbe essere di un massino di 21 anni di reclusione. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Associated Press.

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