Artemisia Gentileschi: Vita Film e Autoritratto della famosa pittrice italiana.

La pittrice Artemisia Gentileschi è la protagonista del Doogle di oggi mercoledì 8 luglio 2020 di Google. Il disegno elaborato dai creatori del motore di ricerca fa riferimento all’anniversario della nascita della pittrice, avvenuta l’8 luglio del 1593 a Roma.

L’artista romana è considerata oggi tra i grandi della sua epoca. Viene ricordata anche per aver coraggiosamente, visti i tempi, denunciato una violenza subita e portato il suo stupratore, il fiorentino Agostino Tassi (amico del padre), davanti ad un giudice in tribunale.

Artemisia Gentileschi Vita.

Ha seguito le orme del padre, l’affermato pittore Orazio Gentileschi, che era un pittore molto amico di Caravaggio. Inevitabile quindi ricevere la sua influenza fin dalla prima grande opera “Susanna e i vecchioni”, realizzata a 17 anni (1610).

La pittrice celebrata oggi nel Doodle è stata la prima donna ad essere ammessa all’accademia delle arti del disegno, e diventa anche amica di Galileo Galilei. Ha dovuto combattere pregiudizi e maldicenze in seguito alle accuse rivolte ad Agostino Tassi.

Artemisia Gentileschi Film.

Nel 1997 il regista Agnès Merlet ha diretto il film “Artemisia – Passione estrema“, basato sulla vita della pittrice. Nella pellicola, centrata proprio nei fatti della violenza subita, Artemisia prende lezioni da Agostino Tassi, presentato dal padre, sull’arte della prospettiva.

Ed è proprio durante una di queste lezioni che l’uomo seduce Artemisia. Quando il padre Orazio scopre il fatto, accusa Agostino Tassi di aver violentato la figlia.

Tassi, sotto tortura, confessa di aver abusato di Artemisia e viene condannato dal tribunale a due anni di reclusione. Artemisia, innamorata dell’uomo, non perdona al padre il comportamento tenuto nei confronti suoi e di Tassi e decide di lasciare Roma per trasferirsi a Firenze dove ha inizio la sua attività artistica.

Artemisia Gentileschi Autoritratto.

Autoritratto come allegoria della Pittura” è un dipinto a olio su tela (98,6x 75,2 di realizzato nel 1638-39 dalla pittrice italiana.

Artemisia Gentileschi Autoritratto.

Attualmente conservato al Kensington Palace di Londra, l’opera è eseguita quasi fedelmente in accordo ai canoni iconografici descritti nella Iconologia di Cesare Ripa (1611): “la Pittura è personificata da una donna che porta al collo una lunga catena d’oro con un medaglione in forma di maschera, ha i capelli neri un po’ scarmigliati, indossa una veste di colore cangiante, tiene con una mano il pennello e con l’altra la tavolozza”.