Il nuovo algoritmo di Google censura milioni di siti Web.

Settant’anni fa, Eric Blair, scrivendo sotto lo pseudonimo di George Orwell, pubblicò “1984”, ora considerato un classico della narrativa distopica. Il romanzo racconta la storia di Winston Smith, un miserabile burocrate di mezza età che vive in Oceania. Sebbene non ci siano leggi, esiste una forza di polizia, la “polizia del pensiero” e i costanti promemoria, sui manifesti, che “il Grande Fratello ti sta osservando”. Smith lavora nel Ministero della Verità e si occupa di riscrivere i rapporti sui giornali del passato per adeguarsi alla realtà attuale. Smith vive in un costante stato di incertezza. Non è sicuro che l’anno sia il 1984.

Il 2 giugno 2019, Google ha annunciato che avrebbe rilasciato un aggiornamento a sorpresa per il mese di giugno. Questo aggiornamento è stato ora implementato. E sembra che l’aggiornamento abbia avuto un impatto immediato. Il cosiddetto aggiornamento “Google Core” non ha un focus specifico chiaro.

Ci sono milioni di pagine Web interessate da questo nuovo aggiornamento. Ma qual è la vera ragione? Molti credono che si tratti di una “repressione generale” delle informazioni da parte di Google.

In altre parole, i media che forniscono informazioni relative alla corrente sono ora soggetti a requisiti di qualità del contenuto più rigorosi. Per non parlare del fatto che quei siti Web che hanno contenuti “anti-elite” o “anti-nuovo ordine mondiale” sono stati rilasciati direttamente agli ultimi post o direttamente non esistono più.

Non molti anni fa Google misurava più di duecento fattori su ciascuna pagina Web per classificarla, ma oggi si dice che Google abbia una rete neurale che applica l’intelligenza artificiale (AI). Quindi non solo i webmaster non hanno idea di come funzioni davvero Google, ma anche quando capiamo come funziona, arriva un aggiornamento (aggiornamento dell’algoritmo) che rimescola tutte le carte di nuovo.