Salmonella, sono questi gli alimenti più a rischio e letali. Fai attenzione

Salmonellosi
Pericolo salmonellosi per tutti questi cibi: come controllare - Notiziein.it

Fai molta attenzione a tutti questi alimenti, sono ad alto rischio salmonella: come controllare per bene e a costa stare attenti. 

La salmonellosi continua a rappresentare una delle infezioni gastrointestinali più diffuse e pericolose, causata dal batterio Salmonella, un microrganismo gram negativo a forma di bastoncello.

Questa infezione alimentare, spesso sottovalutata, può avere conseguenze gravi e pericolose, soprattutto se non riconosciuta e trattata tempestivamente.

Le tipologie di Salmonellosi e i cibi a rischio

La Salmonella comprende oltre 2000 varianti differenti, ma si distinguono fondamentalmente due forme di salmonellosi: tifoide e non tifoide. La prima è meno comune ma più severa, mentre la seconda è responsabile della maggior parte dei casi. Il batterio si moltiplica in un intervallo di temperatura che va dagli 8 ai 45 gradi Celsius, ma viene distrutto a temperature superiori ai 70 gradi. Gli alimenti più a rischio sono le uova, considerate il veicolo principale per la trasmissione della salmonellosi, seguite da pollo, carne di maiale, e talvolta latte e derivati.

È importante sottolineare che il batterio può contaminare il guscio delle uova; il contatto con il guscio sporco può trasferire il batterio all’interno, rendendo pericoloso il consumo di uova crude o poco cotte. La salmonellosi tifoide si presenta soprattutto in viaggiatori che si recano in paesi con scarsa igiene. Il contagio avviene tramite ingestione di acqua o cibo contaminati o attraverso il contatto con feci di persone malate o portatori sani. I sintomi includono dolori muscolari, stanchezza, inappetenza, gonfiore addominale, diarrea, cefalea e una febbre persistente che dura da 3 a 5 settimane.

La diagnosi si basa su esami del sangue e delle feci e, nei casi più gravi, su colture del midollo osseo. Per questa forma più grave di salmonellosi è spesso necessario il ricovero ospedaliero con terapia antibiotica mirata. Esistono vaccini orali e iniettabili che offrono protezione per circa tre anni contro il tifo e il paratifo. La forma non tifoide è caratterizzata da sintomi quali diarrea, nausea, vomito e febbre moderata intorno ai 38 gradi. L’insorgenza può avvenire tra 5 e 72 ore dall’ingestione di cibi contaminati. La gravità dei disturbi dipende dalla quantità di batteri ingeriti e dall’acidità dello stomaco, che può influenzare la capacità del corpo di neutralizzare l’infezione.

Uova
Come capire se le uova sono un pericolo: cosa controllare – Notiziein.it

Sebbene la guarigione avvenga in pochi giorni, è importante sapere che il batterio può essere espulso nelle feci fino a 4-5 settimane dopo la scomparsa dei sintomi, prolungando così il rischio di contagio. Per prevenire la salmonellosi è cruciale mantenere un alto livello di igiene sia nella produzione che nelle fasi di conservazione e preparazione degli alimenti. Anche a casa, la corretta manipolazione e conservazione degli alimenti è essenziale per evitare contaminazioni. Si consiglia di:

  • Lavare accuratamente il guscio delle uova prima di utilizzarle e di scartare uova con il guscio rotto, per ridurre il rischio di contaminazione interna.
  • Evitare il consumo di uova crude o poco cotte, soprattutto in preparazioni come maionese fatta in casa o dolci come il tiramisù.
  • Conservare gli alimenti a temperature sicure: in frigorifero, dove la temperatura impedisce la proliferazione del batterio, o a temperature superiori ai 65 gradi, che ne garantiscono la distruzione.
  • Non lasciare carni o altri alimenti a temperatura ambiente per periodi prolungati.
  • Usare utensili e mani pulite e separate quando si manipolano carni crude e cibi pronti per evitare la contaminazione crociata.

La salmonellosi rimane una minaccia concreta se non si adottano misure preventive rigorose, soprattutto nei periodi estivi e nelle situazioni di maggior consumo di alimenti a rischio. La consapevolezza e l’attenzione nell’igiene alimentare sono le armi più efficaci per ridurre l’insorgenza di questa infezione potenzialmente letale.