Caso Clostebol: La WADA Chiede Sospensione per Sinner

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Caso Clostebol: La WADA Chiede una Sospensione per Sinner, Ma Non la Cancellazione dei Risultati

Nel contesto del caso Clostebol che coinvolge il tennista italiano Jannik Sinner, la WADA (Agenzia Mondiale Antidoping) ha espresso la sua posizione riguardo alla controversa vicenda, in attesa della decisione finale del Tribunale Arbitrale Sportivo (TAS).

In un’intervista al quotidiano La Stampa, il portavoce della WADA, James Fitzgerald, ha chiarito che l’agenzia non sta chiedendo la cancellazione di alcun risultato per Sinner, fatta eccezione per quelli già annullati in primo grado, ma ritiene che la sentenza di “nessuna colpa o negligenza” non fosse corretta.

La WADA e la Posizione sulla Sospensione di Sinner

“La WADA ritiene che la decisione di ‘nessuna colpa o negligenza’ sia inadeguata in base alle normative vigenti”, ha affermato Fitzgerald. L’agenzia mondiale, infatti, chiede che venga imposto un periodo di sospensione tra uno e due anni per l’atleta italiano, in relazione al test positivo al Clostebol, una sostanza anabolizzante.

Il portavoce ha poi specificato che, a differenza di quanto affermato in un primo momento, non è intenzione della WADA richiedere la revoca dei risultati di Sinner, tranne quelli già annullati dal tribunale italiano in prima istanza. La questione, ora, è pendente dinanzi al TAS, organismo che sarà chiamato a prendere una decisione finale. “Poiché la questione è ancora aperta, la WADA non commenterà ulteriormente”, ha concluso Fitzgerald.

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Responsabilità Oggettiva: Un Concetto Fondamentale

Un altro aspetto importante sollevato da Fitzgerald riguarda la responsabilità oggettiva degli atleti, un principio cardine del sistema antidoping.

Senza la responsabilità oggettiva, non ci sarebbe alcun sistema antidoping”, ha spiegato il portavoce della WADA.

L’agenzia sottolinea che, qualora un atleta non fosse in grado di spiegare come una sostanza vietata sia entrata nel suo organismo, sarebbe troppo facile per chi ha cercato di imbrogliare eludere le sanzioni. Questo principio è essenziale per mantenere la correttezza nello sport, assicurando che i concorrenti non si avvantaggino in modo illecito. Secondo Fitzgerald, se non fosse garantita questa responsabilità, i dopati avrebbero la possibilità di farla franca, minando l’integrità delle competizioni sportive.

La vicenda di Sinner, quindi, si inserisce in un contesto molto più ampio, che riguarda la lotta contro il doping e la protezione della fair play sportiva. L’appello della WADA non riguarda solo il caso specifico del tennista, ma è anche un richiamo alla necessità di far rispettare le regole per garantire che tutti gli atleti competano in condizioni di parità.

Con la decisione del TAS ancora in attesa, la vicenda continua a suscitare grande attenzione, sollevando interrogativi sulla responsabilità degli atleti e sul ruolo fondamentale delle agenzie antidoping nella salvaguardia della salute e dell’integrità dello sport.