Una coppia austriaca si sposa e divorzia 12 volte per ottenere vantaggi dal sistema pensionistico
Una coppia di austriaci ha attirato l’attenzione dei media per aver approfittato delle normative pensionistiche del paese, sposandosi e divorziando ben 12 volte nel corso degli ultimi 43 anni. Questo comportamento, finalizzato ad ottenere benefici economici, ha fruttato loro un totale di 326.000 euro (oltre 342.000 dollari), come riportato dal quotidiano tedesco Bild.
Un matrimonio che ha inizio con una pensione di vedovanza
La storia ha inizio nel 1981, quando la donna, oggi 73enne, perde il primo marito e inizia a ricevere la pensione di vedovanza dallo Stato. Secondo la legge austriaca, una vedova ha diritto a una pensione di 27.000 euro ogni volta che si risposa, un beneficio che la donna ha prontamente sfruttato. Un anno dopo la morte del coniuge, si è infatti risposata, approfittando del sistema previdenziale che le garantiva un contributo economico supplementare.
Tuttavia, il matrimonio non durò a lungo: sei anni dopo, la coppia si separò ufficialmente, dando il via a una lunga serie di matrimoni e divorzi che si sono susseguiti per decenni, senza mai destare sospetti. Ogni unione durava mediamente solo tre anni, abbastanza da garantire il pagamento della pensione e permettere alla donna di avvalersi delle normative vigenti.
Una strategia che ha attirato l’attenzione delle autorità
Nel gennaio 2024, il fondo pensionistico austriaco ha rifiutato di erogare il pagamento in occasione di un nuovo matrimonio della vedova, scatenando una reazione legale da parte della coppia. Nonostante la loro richiesta, il tribunale ha respinto la domanda, dando avvio a un’indagine che ha rivelato una verità sorprendente: i due coniugi non si erano mai separati, continuando a vivere insieme come una coppia, nonostante i divorzi ufficiali.
Le testimonianze di parenti e vicini confermano che, sebbene avessero dichiarato di essere separati, la coppia conduceva una vita matrimoniale apparentemente perfetta. Ora, entrambi dovranno affrontare un processo per frodi ai danni del sistema pensionistico, che rischia di compromettere non solo il loro patrimonio, ma anche la loro reputazione pubblica.
L’intera vicenda solleva interrogativi sul funzionamento delle normative pensionistiche e sulle possibili vulnerabilità del sistema, che consente a individui astuti di ottenere benefici economici senza rispettare la sostanza delle leggi.