E’ scoppiato un nuovo scandalo europeo sulle uova contaminate dopo quello delle uova al Fipronil diffusosi a partire dall’agosto dello scorso anno e segnalato per primo in Italia dallo “Sportello dei Diritti”, quando si riteneva che fosse limitato a quelle commercializzate solo in alcuni paesi del Nord Europa.
Com’è noto dopo la diffusione della notizia, decine di milioni di uova sono state distrutte e rimosse dai supermercati di tutta Europa e mezzo mondo, fino a raggiungere persino Hong Kong. Ma questo scandalo, potrebbe essere la cosiddetta “punta dell’iceberg”. Perché per Foodwatch, la nota associazione dei consumatori con base in Germania, quello del Fipronil è solo una piccola parte di un più ampio problema che riguarda gli allevamenti di uova in Europa.
L’organizzazione attiva per la tutela del “cibo sano, onesto e sicuro” ha rilasciato sabato una serie di report d’ispezione del supervisore Skal Biocontrol, ente olandese che certifica i prodotti biologici, che ha riguardato 250 allevamenti di uova biologiche, che vanno dal gennaio 2016 al febbraio 2018.
Mentre i rapporti pubblicati fino all’estate scorsa stabiliscono che le aziende agricole hanno soddisfatto i requisiti biologici, nuove “ispezioni mirate” sono state condotte dallo Skal a partire dal 2017, dopo lo scandalo delle uova contaminate e la chiusura delle aziende agricole nei Paesi Bassi. È la conseguenza di queste indagini, ha rivelato l’uso di fipronil e altri prodotti vietati, afferma l’associazione.
Tra gli insetticidi o disinfettanti riscontrati vi sarebbero MenthoBoast, MiteClean, CID 20, Kilcox, VIROCID, Inciprop Extra, Kickstart, e M50Q Macrodes, il cui uso non è consentito dal Consiglio olandese per la autorizzazione di prodotti fitosanitari e biocidi.
“Sembra che le ispezioni regolari prima della crisi del fipronil siano state piuttosto superficiali”, ha dichiarato la ricercatrice di Foodwatch Corinne Cornelisse, citata dall’agenzia di stampa olandese ANP. “Gli ispettori hanno fallito, sono venuti in tutte le aziende e avrebbero dovuto notarlo”.
L’organizzazione chiede un’audizione da parte del ministro per l’agricoltura e la qualità alimentare Carola Schouten nella camera bassa del parlamento. “Se il controllo non migliora, prevediamo un altro scandalo alimentare”, ha dichiarato Foodwatch. L’autorità di controllo Skal non era disponibile sabato sera a rilasciare dichiarazioni.
I risultati dell’indagine della commissione speciale sullo scandalo del fipronil nei Paesi Bassi dovrebbero essere pubblicati a fine giugno, secondo l’olandese RTL Nieuws. In attesa di questi nuovi dati, un elemento certamente desta preoccupazione e riguarda la superficialità dei controlli precedenti all’emergere dello scandalo delle uova al fipronil, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”.
Superficialità che ha consentito, nei fatti, l’utilizzo di una serie di prodotti chimici di vario tipo che, purtroppo, sono assorbiti negli alimenti che utilizzano ovoderivati e che quindi potenzialmente possono incidere sulla salute dei cittadini.
È chiaro, quindi, che gli organi deputati ai controlli di tutta Europa, non si possano più permettere di abbassare la guardia ma, allo stesso tempo, la cittadinanza tutta deve conoscere gli esiti delle indagini già svolte per avere piena contezza delle sostanze sinora utilizzate negli allevamenti.
***
Un nuovo capitolo si aggiunge allo scandalo europeo delle uova di gallina contaminate al fipronil. Milioni di uova contaminate sono state ritirate dai supermercati e dai magazzini in Germania, Paesi Bassi e Polonia dopo che sono stati rilevati elevati livelli dell’antibiotico “Lasalocid“.
Il servizio veterinario polacco venerdì, infatti, ha richiamato circa 4,3 milioni di uova contaminate dall’antibiotico, pochi giorni dopo che le uova olandesi sono state richiamate dagli scaffali dei supermercati in Germania. Il capo del servizio veterinario polacco Pawel Niemczuk ha dichiarato che il farmaco è stato aggiunto “erroneamente” al mangime somministrato alle galline ovaiole in una fattoria vicino a Poznan.
“Il mangime per polli da ingrasso (che utilizza legalmente l’antibiotico) è stato erroneamente dato alle galline ovaiole”, ha inoltre aggiunto. Martedì scorso le autorità tedesche hanno ritirato circa 73 mila uova olandesi dagli scaffali dei supermercati dopo che sono stati trovati contaminati dal fipronil, lo stesso insetticida che ha provocato un enorme spavento alimentare lo scorso anno.
Il ministero dell’agricoltura della Bassa Sassonia ha affermato che il lotto di uova contaminate proveniva da una fattoria biologica nei Paesi Bassi, ma ha insistito che non vi era alcun pericolo per la salute umana. Lo spavento ha ravvivato i ricordi dello scandalo del fipronil dello scorso anno, quando milioni di uova contaminate con l’insetticida sono state distrutte in 45 paesi in tutto il mondo.
Secondo un rapporto della Soil Association, la maggiore organizzazione inglese che si occupa di agricoltura biologica, il 20% del pollame e il 10% delle uova presenti sul mercato europeo, conterrebbero tracce dell’antibiotico “Lasalocid“, molto dannoso per la salute umana.
Il farmaco anti-microbico, usato per controllare i parassiti intestinali nel pollame, è altamente tossico e può provocare tumori, malformazioni e attacchi cardiaci. A rischio sarebbe, secondo l’associazione, anche polli e uova italiane.
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, chiede ai ministri della Sanita’ e delle Risorse Agricole maggiori controlli negli allevamenti industriali del nostro Paese e propone la sospensione cautelativa in Italia dell’uso degli antibiotici denunciati dalla Soil Association, in attesa di ulteriori ricerche che ne escludano la tossicità per la salute umana.