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Spese condominiali non pagate: 3 condomini su 10 sono inadempienti

C’è chi dice che la crisi economica è terminata. Renzi continua ad affermare che gli italiani stanno uscendo dalla crisi. Proclami che avranno pure il loro lato positivo, magari per la borsa dove l’illusione è il fattore principale che muove il maercato. Ma se andiamo in profondità, scopriamo invece che l’Italia vive una realtà completamente diversa da quella offerta dalle proclamazioni o esposte negli indicatori economici nazionali.

Le spese condominiali non pagate, quelle straordinarie, a carico dell’inquilino o quelle a carico del proprietario, spese condominiali arretrate, prescrizione delle spese condominiali e soprattutto l’annoso tema delle spese condominiali dell’ascensore, sono tutti temi in aumento pure nelle ricerche su Google Italia, il che dimostra come la situazione sia di enorme interesse tra i cittadini italiani.

In Italia infatti sta destando preoccupazione il tema delle morosità dei condomini. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescita esponenziale di coloro che non pagano le spese comuni. Anni fa il fenomeno riguardava fisiologicamente il 10% dei residenti, ma negli ultimi anni tale percentuale è aumentata, tanto che gli esperti del settore stimano un rialzo al 20-25% di coloro che non riescono a far fronte ai pagamenti e che si trovano in ritardo nell’effettuarli. Le conseguenze della persistente morosità di alcuni dei condomini sono le più variabili e per così dire drammatiche, specie quando le forniture sono centralizzate come quelle relative al riscaldamento o all’acqua, e vi è il rischio concreto di distacco per tutto lo stabile e quindi anche per coloro che sono “regolari” coi pagamenti.

Un altro aspetto che fa destare preoccupazione concerne gli interventi di manutenzione degli edifici che non riguardano solo i prospetti ed il decoro o la manutenzione del verde, ma anche la sicurezza degli immobili per quanto riguarda gli stessi condomini e i terzi. Ovviamente ciò porta ricadute nell’edilizia che è ancor più gravemente colpita dal fenomeno che stiamo descrivendo con imprese che iniziano i lavori e poi, a causa delle insolvenze, sono costretti a sospenderli con le conseguenze in termini d’investimenti e di perdita d’impieghi di lavoro nel settore. Soluzioni a questa espressione della crisi economica in Italia non c’è ne sono, se non quelle di procedere, da parte degli amministratori condominiali, al recupero coattivo delle somme dovute, con il conseguente ritardo degli interventi richiesti e con i costi addossati preliminarmente a coloro che invece possono pagare.

Sono in aumento anche i casi in cui i condomini si rivolgono ad un avvocato per avviare una causa contro l’amministratore del condominio che risulta spesso indadempiente con i suoi doveri.

Giovanni Fortunato

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