TERREMOTO OGGI – Alle ore 18:41 italiane del 19 maggio 2018, è stato sentito un terremoto di magnitudo ML 4,3 in provincia di Piacenza, con epicentro a 4 km a ovest di Gropparello (PC), ad una profondità (ipocentro) di 28 km. L’evento sismico è stato risentito in un’ampia zona, in particolare nella provincia di Piacenza e nelle province limitrofe anche se in modo lieve. Secondo INGV Terremoti l’epicentro del sisma, seguito da un altro terremoto di magnitudo 2,6, ha avuto epicentro nelle coordinate geografiche (lat, lon) 44,82 9,68. Guarda la cartina su Google Maps.
In un raggio di 10 Km dall’epicentro anche le località di Ponte dell’Olio (PC) e Bettola (PC). Il terremoto di oggi è stato localizzato a 26 Km a S di Piacenza, 44 Km a SW di Cremona, 51 Km a W di Parma, 58 Km a SE di Pavia, 74 Km a NE di Genova, 76 Km a W di Reggio nell’Emilia, 80 Km a N di La Spezia, 82 Km a SE di Milano.
Soltanto paura in Emilia-Romagna per il terremoto le cui notizie non riportano danni a persone o cose. L’evento di ieri pomeriggio, rivela INGV, è stato preceduto da due terremoti questa notte di magnitudo 2,2 e 2,7 con epicentro tra i comuni di Gropparello e Piano dell’Olio. Fino alle ore 20:00 di ieri sera sono stati localizzati altri 3 eventi di magnitudo ML compresa tra 1,9 e 2,6 successivi alla scossa di terremoto delle 18:41.
Sempre secondo quanto riportato da INGV Terremoti in una nota, il terremoto più rilevante della storia sismica dell’area, in termini di impatto materiale, è probabilmente quello di magnitudo 4,6 del 23 dicembre 1980 (un mese dopo il terremoto dell’Irpinia). L’evento produsse qualche danno lungo la fascia appenninica della parte orientale della provincia di Piacenza, in particolare l’alta Val d’Arda e l’alta Val Nure. Le località più colpite furono Castell’Arquato, Morfasso e Carpaneto Piacentino; la scossa fu molto forte e produsse qualche danno anche nella città di Piacenza. Le cronache giornalistiche, riferendosi genericamente all’area del Piacentino, riportano che ci furono sporadici crolli di vecchie case e alcuni edifici dovettero essere sgomberati perché pericolanti e inagibili.