Il Comitato per la Ricerca sul Terremoto del Giappone ha rivelato, ieri 26 febbraio, i rischi sismici che minacciano il paese asiatico nei prossimi decenni. Come riportato sul quotidiano The Japan Times, Naoshi Hirata, presidente del comitato, ha detto: “la possibilità di un terremoto di magnitudo 8 lungo la fossa rimane alta”.
Le regioni più esposte al rischio sismico in Giappone, sono le prefetture di Aomori e Iwate, nel nord di Honshu, la più grande delle quattro grandi isole che compongono il Giappone. In queste due aree, la probabilità di un grave terremoto nei prossimi 30 anni è superiore al 90%.
La prefettura di Miyagi, nel nord-est di Honshu, ha il 90% di possibilità di sperimentare questo fenomeno, mentre nella prefettura di Ibaraki, che confina a sud con Tokyo, questo rischio è dell’80%. Un altro punto di attenzione è Fukushima, dove la possibilità di un terremoto di magnitudo 7 o 7,5 è salita dal 10% a quasi il 50%.
La probabilità di un terremoto di magnitudo 9 simile a quello avvenuto l’11 marzo 2011 che ha provocato uno tsunami devastante, rimane praticamente nulla.
L’area più pericolosa è la fossa del Giappone, situata lungo l’anello di fuoco del Pacifico, la fossa oceanica che si estende a est dell’arcipelago dalle Isole Curili, nell’estremo est della Russia, all’arcipelago di Bonin, situato a poco meno di 1000 chilometri a sud di Tokyo.