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Peleggi (Dogane e Monopoli): “Controllo rete cozza con privacy”

MILANO – “Il controllo della rete in termini di contraffazione è difficilissimo perché passa nella rete profonda, per la cui consultazione esistono tecniche precise che spesso nei paesi democratici cozzano con la privacy”. Così Giuseppe Peleggi, Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, intervenuto ieri, giovedì 31 marzo al Forum Made in Italy nei mercati internazionali organizzato dal Sole 24 Ore.

Peleggi ha ricordato che “la norma capostipite della lotta alla contraffazione è la Finanziaria 2014, dove si trova l’introduzione del sistema multimediale anticontraffazione e lo sportello unico doganale, ovvero mettere in rete tutti gli enti che sdoganano, in modo che vivesse un principio, ‘once’, ovvero le imprese devono dare alla Pubblica Amministrazione una sola volta le informazioni. Poi le PA devono travasare tra loro l’informazione data dall’impresa, in modo tale da ridurre i costi. Oggi – ha aggiunto il Direttore dell’Agenzia delle Dogane – nel decreto Madia nella parte portuale trovate lo stesso principio sul controllo amministrativo unico. Siamo ancora noi che diciamo: ‘attenzione’, il controllo deve essere ‘once’, cioè unico, contestuale; bisogna ridurre al minimo il costo della movimentazione dei container. Il Mare Mediterraneo rappresenta l’1% dell’acqua mondiale, ma ci passano il 25% dei traffici. Non possiamo pensare di non intercettare una buona quota di quei traffici con i nostri porti storici. Porti che hanno problemi di infrastrutture. E come fare a superare questi problemi? Possiamo pensare soltanto a banchine virtuali, cioè attraverso il flusso telematico velocizzare il flusso dei container che vi transitano”.

Il Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Giuseppe Peleggi, dal palco del Forum Made in Italy del Sole 24 Ore ha spiegato che “Orio al Serio è l’unico aeroporto che è cresciuto del 67% in due anni attraverso il lavoro che hanno portato i corrieri espressi. Questo perché dal 2009 in poi abbiamo introdotto lo sdoganamento in volo. Cioè noi facciamo un’analisi dei rischi telematica sul manifesto merci in arrivo. Se io anticipo l’analisi dei rischi, quando mi arriva un aereo carico di pacchi che deve essere spacchettato su altri tre aerei che vengono costruiti la notte stessa, e sono tutte operazioni in velocità, è evidente che l’analisi dei rischi deve essere precisa, selettiva, ma va anticipata, in modo tale che i nostri scali, piccoli o grandi che siano, aumentano le potenzialità di traffico attraverso la velocità. E questo lo stiamo facendo anche con i porti con lo sdoganamento in mare”.

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