L’aspetto non è atletico, la mascella è sporgente, lo sguardo incute timore, ma dietro a quello sguardo si nasconde un triestino che vuole bene ai giocatori che allena, come un padre ama i figli. È stato il primo allenatore ad applicare il catenaccio in Italia, si chiama Nereo Rocco.
Nato nel 1912 a Trieste è proprio nella sua città che inizia la sua carriera di allenatore, poi va a Padova e poi a Milano, dove lascia i ricordi più belli alla parte rossonera della città. Allena dei giocatori di calcio, ma è come se fosse un padre che insegna ai propri figli a crescere bene e a diventare adulti. Nel calcio si possono inventare nuovi schemi e comprare giocatori fortissimi, ma una squadra non vale niente se non è unita e se non c’è qualcuno che la sa guidare alle vittorie, e questo Nereo Rocco lo sapeva bene.
Sono decine le frasi di Nereo Rocco passate alla storia, quasi tutte rigorosamente in dialetto triestino. Rocco è un uomo semplice, un uomo di poche parole che spesso chiede ai giocatori se sono d’accordo con le sue scelte tecniche, quasi a sembrare di non essere sicuro di quel che sta facendo. Ma non è così, perché come ricordano i giocatori che ha allenato, difficilmente Rocco cambia idea su quel che ha deciso. Il suo scopo è quello di coinvolgere i suoi ragazzi nelle decisioni per farle sembrare loro e consolidare il gruppo dello spogliatoio. Una tattica che funziona perché il Milan, sotto la guida di Rocco comincia a vincere e si avvia a conquistare lo scudetto.
Nel Milan di Nereo Rocco corre anche un giovane giocatore destinato a diventare un simbolo del calcio italiano: Gianni Rivera che ospite di Enrico Ruggeri su Radio 24 ricorderà il grande allenatore.
Si separò per un breve periodo dal Milan, ma nel campionato 1967-68 Rocco torna a Milano e immediatamente vince di nuovo lo scudetto e la Coppa delle Coppe. Ancora una volta il Paron crea un gruppo forte e compatto, con una grande difesa in cui campeggiano Rosato e Schnellinger, Trapattoni e Rivera a gestire il centrocampo e davanti attaccanti forti come Hamrin, Prati, Sormani. E in porta un giocatore come Cudicini, che è triestino come Rocco e che sembrava destinato a perdersi come una meteora del calcio e che invece, proprio grazie a Nereo Rocco, riacquista la fiducia e conquista la maglia da portiere titolare.
Scopriremo la storia di Nereo Rocco nella puntata de Il Falco e il Gabbiano di Enrico Ruggeri in onda mercoledì 24 febbraio alle 15:30 su Radio 24. Per l’ascolto in streaming gratis: www.radio24.it. Enrico Ruggeri anticipa l’appuntamento con la storia di Nereo Rocco in questo video youtube.
Nel panorama televisivo italiano si registra un importante sviluppo riguardante la nuova edizione del Grande…
Quanto guadagna il tenore del trio de Il Volo, Piero Barone? Cifre stratosferiche. Da oltre…
La sicurezza digitale si basa oggi non solo su sistemi di protezione, ma anche su…
Scopri la Tahiti italiana, questa spiaggia è super segreta e a numero chiuso: quasi nessuno…
L’INPS si prepara a erogare un bonus economico nel mese di ottobre, che raggiungerà importi…
Le nuove puntate de Il Paradiso delle signore 10, in onda a partire da ottobre…