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Meditazione Tibetana contro i tumori, al reparto oncologia di Bologna il Tong Len

PRATICA MEDITATIVA BUDDISTA TONG LEN – All’ospedale Bellaria di Bologna, per la prima volta in Italia e nel mondo, 40 pazienti del reparto oncologico potranno sperimentare una pratica meditativa come coadiuvante delle terapie oncologiche.

La sperimentazione è stata approvata dal comitato etico della Ausl e la delibera è stata firmata dal direttore sanitario, Massimo Annichiarico. Una mossa coraggiosa, dato che non esistono prove scientifiche che dimostrano la possibilità per i malati di tumore di trarre beneficio da una tale pratica. Ma anche la consolazione di un esperimento a costo zero e senza rischio per i pazienti.

Inizio dell’esperimento da febbraio 2013. A confronto 2 gruppi di 40 pazienti, per i quali sarà effettuata una selezione. Degli 80 prescelti, una metà seguirà la pratica di meditazione tibetana affiancandola alle normali terapie, somministrate anche all’altro gruppo.

A condurre l’esperimento, Gioacchino Pagliaro, direttore del reparto di Psicologia clinica dell’ospedale Bellaria di Bologna, coadiuvato da 15 professori sanitari. Pagliaro ha 58 anni di età e si occupa da oltre 20 anni di meditazione. Lui e i suoi collaboratori dovranno valutare la risposta dei pazienti alla pratica meditativa Tong Len confrontando esami clinici e di laboratorio, tenendo presente le tipologie di tumori ma senza conoscere personalmente gli individui che prendono parte all’esperienza di meditazione buddista.

La durata dello studio sarà piuttosto prolungata: si comporrà di una fase di diversi mesi in cui i pazienti praticheranno la meditazione parallelamente alle cure tradizionali e di una fase più lontana nel tempo, 3 e 5 anni, in cui si ripeteranno i test di laboratorio, gli esami del sangue e la verifica delle condizioni di stress e ansia nei pazienti. Tutti esami che verranno comparati con quelli eseguiti regolarmente prima e durante la pratica della meditazione dei monaci tibetani del Tong Len, o Tonglen, (གཏོང་ལེན་), la pratica del “prendere e dare” energia.

L’antica forma di meditazione buddista tibetana, come spiegato dal Lama Zopa Rinpoche nel suo “Guarigione Definitiva”, potrebbe essere il modo più efficace per guarire sé stessi.

Una frase tratta dal testo dice: “Se pratichiamo questa meditazione con cura e intensità questo ci aiuterà a diminuire e anche a eliminare il nostro dolore, e non è cosa rara che la meditazione sia anche in grado di guarire la nostra malattia“.

Il Dalai Lama pare pratichi questo tipo di meditazione buddista, detta del Tong Len, ogni giorno.

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