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Medicina – Batteri e resistenza agli antibiotici: l’inefficacia come l’apocalisse

ALLARME NEL MONDO DELLA MEDICINA – Dalla Gran Bretagna arriva nuovamente il monito: la resistenza dei batteri patogeni agli antibiotici rappresenta una minaccia catastrofica per l’umanità.

Sally Claire Davies, alto funzionario del governo inglese per la Medicina, in precedenza direttore generale della Ricerca e Sviluppo e principale consigliere scientifico per il Dipartimento della Salute e Servizio Sanitario Nazionale nel Regno Unito, sostiene che occorre un’azione globale per affronatre e contrastare la resistenza dei batteri agli antibiotici. Allerta: “Tale fenomeno comporta una minaccia catastrofica. Se non agiamo ora, tra 20 anni chiunque di noi potrebbe andare in ospedale per un piccolo intervento chirurgico e morire a causa di una infezione comune che non può più essere trattata con antibiotici“.

È necessario, secondo l’autorevole parere della Davies, aumentare la sorveglianza per tenere traccia dei superbatteri farmaco-resistenti, prescrivere meno antibiotici per prevenirne l’inefficacia e facendo attenzione che siano prescritti solo quando è necessario, oltre a garantire una migliore igiene ambientale per mantenere al minimo la diffusione delle infezioni.

Solo pochi nuovi antibiotici sono stati sviluppati e immessi sul mercato negli ultimi decenni, ed è una corsa contro il tempo per trovarne di più, prima che i batteri responsabili delle infezioni si trasformino in “superbatteri” resistenti ai farmaci esistenti. Dame Sally Claire Davies, recentemente valutata cone una delle donne più potenti del regno Unito dalla BBC, ha invitato i governi e le organizzazioni di tutto il mondo, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il G8, a prendere sul serio la minaccia dei batteri patogeni resistenti agli antibiotici e di adoperarsi per favorire l’innovazione e gli investimenti nello sviluppo di antibiotici di nuova generazione.

Ci sono un numero crescente di infezioni per le quali non ci sono praticamente opzioni terapeutiche, e abbiamo un disperato bisogno di nuove scoperte, ricerca e sviluppo”, afferma anche Laura Piddock, professore di microbiologia presso l’Università di Birmingham, facendo riferimento al fatto che negli ultimi due decenni si è registrato un vuoto nella scoperta di nuovi antibiotici, il che significa le malattie hanno potuto evolversi più velocemente dei farmaci per il loro trattamento.

Speranze vengono dalle parole di Nigel Brown, presidente della Society for General Microbiology, che si è unito nel sollecitare un intervento urgente dichiarando che i suoi membri si metteranno al lavoro per comprendere meglio le malattie infettive, ridurne la trasmissione, analizzare la maggior resistenza agli antibiotici e contribuire allo sviluppo di nuovi antibiotici. “Le tecniche di microbiologia e le nuove branche, come la biologia sintetica, saranno cruciali nel raggiungimento di questo obiettivo“.

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