Il governo tedesco ha ordinato il richiamo di 22 mila autoveicoli Porsche Cayenne distribuite in Europa, di cui 7500 in Germania, dopo aver rilevato che con ogni probabilità il motore tre litri installato ha un defeat device, un software in grado di manomettere e falsificare le emissioni.
Lo ha detto il ministro dei Trasporti Alexander Dobrindt, mentre la casa automobilistica ha dichiarato di assumersi “piena responsabilità” e promesso di collaborare pienamente con le autorità. Dobrindt ha spiegato che i veicoli inquisiti sono “ancora in produzione” e che per questo verrà proibita l’immatricolazione di quelli pronti ad andare sul mercato.
Si tratta dell’ultima puntata del Dieselgate, lo scandalo delle emissioni partito da Volkswagen e che si sta allargando ad altre case tedesche. L’operazione, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, arriva a poche ore di distanza dalla decisione di Volswagen di richiamare volontariamente più di 4 milioni di vetture per apportare dei cambi ai motori diesel.
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