Co.Mark, Cina e Stati Uniti trainano la ripresa del mercato

Cina e Stati Uniti guidano la ripresa del mercato, grazie alla forte risalita dei mercati di Taiwan, Corea del Sud e Indonesia da una parte e dall’altra per effetto dell’entrata in vigore dell’accordo tra Unione Europea e Usa.

A rivelarlo sono i dati dell’International Monetary Fund riportati da Co.Mark Spa, azienda leader nel settore export, riferiti al quadro economico internazionale: secondo i commenti dell’azienda per l’anno in corso si prevede una crescita dell’economia globale pari al 6% ed una stabilizzazione del valore del PIL intorno al 3,3% annuo.

La recensione, oltre al focus sulla Cina, offre un quadro più che positivo sulle prospettive offerte dal mercato americano: negli USA l’export Made in Italy segna un incremento del 2,8%, dato che fa ben sperare per la ripresa economica dell’Italia, la cui stima è pari ad un +4,2% e di un ulteriore +3,6% per il 2022.

La crescita prevista per la Cina da una recensione dei dati dell’Fmi è invece pari all’8,1% per quest’anno: un trend estremamente positivo che rafforza l’opinione di chi crede che il Paese del Dragone possa superare gli Stati Uniti con due anni di anticipo rispetto a quanto previsto.

Il quadro conferma un generale miglioramento delle prospettive di crescita ma evidenzia un percorso di ripresa decisamente più graduale per le principali economie europee, per le quali sono previsti tempi più lunghi rispetto a quelli del mercato statunitense e cinese.

L’opinione comune è che esista un significativo grado di asimmetria tra diversi paesi e settori: conoscere la mappa dei mercati a più rapido recupero rappresenta in questo contesto un’informazione strategica rilevante di cui tener conto nelle decisioni di internazionalizzazione per il prossimo futuro.

Una linea di pensiero condivisa e spesso evidenziata nelle recensioni di Comark: piccole, medie e grandi imprese hanno l’incredibile opportunità di espandersi a livello internazionale, ma ci sono diverse variabili che devono essere prese in considerazione prima di iniziare a valutare un percorso di esportazione.

Secondo l’opinione della compagnia è infatti di fondamentale importanza valutare le specificità dei singoli mercati per massimizzare i benefici dell’internazionalizzazione: è essenziale esaminare non soltanto l’interesse verso il prodotto -aggiunge l’azienda nei suoi commenti- ma anche tassi di crescita e strutture dei prezzi del mercato di destinazione.

Esportare in Cina: strategie e criticità

La Cina rappresenta un mercato sempre più rilevante, di cui tener conto nell’impostazione di una strategia commerciale internazionale.

Tuttavia, vendere all’estero prodotti Made in Italy, stando all’opinione di Comark, richiede una buona pianificazione e la conoscenza della cultura locale, oltre a competenze specifiche.

Nelle recensioni dei dati elaborati dalla Fondazione Italia Cina e del CeSIF, l’azienda evidenzia infatti le principali criticità che emergono dall’esportare in Cina, in particolare: la violazione dei diritti di proprietà intellettuale (23,76%), le differenze linguistiche (22,21%) e culturali (20,21%), la difficoltà di individuare partner locali appropriati (18,92%), infine la burocrazia e l’ottenimento delle licenze (16,67%).

Si tratta di aspetti molto delicati, a cui si aggiunge la necessità di uno studio approfondito sui settori più apprezzati del Made in Italy.

Esportare in Cina – si legge nei commenti di Co.mark – può rivelarsi una scelta strategica per espandere i propri commerci oltre i confini nazionali. Molte aziende già lo fanno, e con ottimi risultati: prima di lanciarsi nella vendita all’estero, però, bisogna assicurarsi di avere tra le mani prodotti che hanno effettivamente una richiesta su quel mercato.

I più richiesti dal mercato cinese – stando a quanto riferisce l’azienda nei suoi commenti – sono quelli del comparto agroalimentare, in particolare vino, frutta, verdura e riso: un dato confermato anche dalla recensioni dei dati di inizio anno elaborate da Coldiretti, secondo cui la richiesta di alimenti Made in Italy da parte della Cina è aumentata del 130%, facendo crescere l’export nazionale del 63%, per un valore pari a 6,5 miliardi.

Un quadro che conferma l’opinione di Co mark sulle ottime prospettive di internazionalizzazione delle pmi offerte dal mercato cinese e l’importanza di una strategia mirata e studiata su misura del proprio business.