Rara “Sindrome della Persona Rigida” trattata con Terapia Antitumorale Riconfigurata

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Sindrome della Persona Rigida: Una Rara Maestra di Disabilità Progressiva

La sindrome della persona rigida (SPS) è una condizione neurologica rara, ma devastante, che affligge meno di 5.000 persone negli Stati Uniti. Caratterizzata da una risposta autoimmune che attacca il sistema nervoso centrale, questa malattia progressiva provoca rigidità muscolare sempre più severa, spesso confinando i pazienti a un letto e compromettendo gravemente la loro qualità della vita. Recentemente, l’attenzione verso questa patologia è cresciuta ulteriormente quando la celebrità canadese Celine Dion ha rivelato di essere affetta da SPS.

Una Speranza Emergente: Terapia con Cellule CAR T per SPS

Recentemente, un caso clinico pubblicato sulla rivista PNAS ha suscitato interesse nel trattamento dell’SPS utilizzando una terapia innovativa che si è dimostrata promettente in un singolo paziente. Il dottor Simon Faissner, neurologo presso l’ospedale St Josef dell’Università della Ruhr di Bochum, ha seguito il caso di uno dei pazienti affetti da SPS più gravi mai registrati. Questo individuo ha sperimentato una progressiva peggioramento della rigidità muscolare nonostante i trattamenti convenzionali per attenuare i sintomi.

La diagnosi è spesso un ostacolo significativo per i pazienti con SPS, a causa della rarità della malattia e della somiglianza dei sintomi con altre patologie. Nel caso del paziente seguito da Faissner, la conferma della presenza di anticorpi contro la decarbossilasi dell’acido glutammico (GAD) nel liquido cerebrospinale ha permesso di identificare la causa principale della sua condizione. Questi anticorpi compromettono la produzione di acido gamma-amminobutirrico (GABA), un neurotrasmettitore fondamentale per l’inibizione neuronale, contribuendo così ai sintomi dolorosi e invalidanti dell’SPS.

Dopo anni di terapie che hanno temporaneamente mitigato la risposta immunitaria, il paziente ha manifestato un peggioramento nel 2023, perdendo temporaneamente la capacità di camminare. Questo evento ha spinto Faissner e il dottor Jeremias Motte, anche lui neurologo presso l’ospedale St Josef, a cercare alternative terapeutiche più efficaci.

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Terapia con Cellule CAR T: Un Nuovo Approccio per SPS

Il trattamento proposto dai dottori Faissner e Motte ha sfruttato una tecnologia emergente nota come terapia con cellule T CAR (chimeric antigen receptor). Tradizionalmente utilizzate per combattere il cancro, le cellule T CAR sono state modificate per mirare alle cellule B che producono anticorpi nocivi nell’SPS. Questo approccio, sebbene in fase sperimentale, ha mostrato promettenti segnali di efficacia nel caso del loro paziente.

Le cellule B, che normalmente svolgono un ruolo chiave nel sistema immunitario, diventano disfunzionali nell’SPS, producendo anticorpi contro il GAD che danneggiano il sistema nervoso. La terapia con cellule T CAR mira a eliminare selettivamente queste cellule B disfunzionali, favorendo nel contempo la ripresa di un equilibrio immunitario più sano. Secondo Motte, questo approccio non solo mira a una più profonda eliminazione delle cellule B rispetto alle terapie convenzionali, ma offre anche la prospettiva di una ripresa funzionale più rapida e sostenuta nei pazienti.

Il caso clinico ha mostrato miglioramenti significativi nel paziente trattato con questa nuova metodologia: dopo il trattamento, la capacità di camminare della paziente era migliorata notevolmente, passando da pochi metri a circa 6 chilometri al giorno. Inoltre, la riduzione della dipendenza da altre terapie immunologiche e benzodiazepine è stata un risultato positivo dell’intervento.

Prospettive Future e Implicazioni della Terapia con Cellule T CAR per SPS

Nonostante i risultati promettenti, è importante sottolineare che la terapia con cellule T CAR per l’SPS è ancora in fase sperimentale e richiede ulteriori studi clinici per confermare la sua sicurezza e efficacia a lungo termine. Il dottor Marinos Dalakas, un pioniere nella ricerca sull’immunoterapia per l’SPS, ha espresso cautela riguardo al nuovo trattamento, sottolineando la necessità di estendere la ricerca su più pazienti e per un periodo più lungo.

Attualmente, sono in corso studi clinici intermedi per valutare ulteriori applicazioni della terapia con cellule T CAR in pazienti con SPS, il che potrebbe portare a una migliore comprensione della malattia e delle sue potenziali cure. Nel frattempo, la comunità medica resta fiduciosa nel potenziale di questa innovativa tecnologia per migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti con SPS e di altre malattie autoimmuni complesse.

In conclusione, sebbene la sindrome della persona rigida rimanga una sfida clinica e diagnostica significativa, gli sviluppi recenti nella terapia con cellule T CAR offrono una nuova speranza per i pazienti affetti da questa malattia debilitante. Con ulteriori ricerche e investimenti nel campo delle terapie avanzate, è possibile immaginare un futuro in cui trattamenti più efficaci e mirati possano diventare disponibili per migliorare la vita di coloro che vivono con SPS.