Sarebbe remota, ma non del tutto improbabile, la minaccia sulle forme di trasmissione del virus Zika. Secondo i ricercatori della fondazione Fiocruz, anche saliva e urina possono contenere “tracce di virus attivo“, ovvero con potenziale di infezione. “Non possiamo ancora affermare che il rischio di contaminazione via saliva o urina non esista, il nostro consiglio è che almeno le donne incinte evitino luoghi molto affollati”, ha detto il presidente della Fiocruz, Paulo Gadelha.
I sintomi del virus Zika sono rappresentati da: febbricola, eruzioni cutanee, congiuntivite, mal di testa e artralgie, che compaiono tra i 3 e i 12 giorni dopo la puntura della zanzara vettore e possono durare da 2 a 7 giorni. Una persona su quattro non sviluppa sintomatologia. Oggi questi piccoli insetti sono da considerare gli animali più pericolosi al mondo per la salute dell’uomo. E poichè il territorio italiano è particolarmente interessato al problema della zanzara tigre, Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, sempre puntuale nell’avvisare i cittadini, invita il Ministro della Salute a fare monitorare attentamente la situazione.
Intanto dalla Colombia arriva la notizia che tre persone affette dal virus Zika sono morte. Lo rende l’Istituto nazionale della Salute colombiano, sottolineando che i tre pazienti erano affetti dalla Sindrome di Guillain-Barré, una forma di neuropatia di probabile origine autoimmune.
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