Dopo la scoperta dei primi casi di xylella fastidiosa nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra (PACA) nell’aprile scorso su quattro arbusti trovati a Nizza, Villeneuve-Loubet e Mandelieu, sono stati ora identificati a La Seyne-sur-Mer, un comune francese situato nel dipartimento del Varo della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, due focolai di contaminazione da parte del batterio xylella.
Si tratterebbe di un ceppo della sottospecie cosiddetta “multiplex”, come in Corsica , che non attacca gli alberi, diverso da quello che in Puglia ha obbligato alla distruzione di centinaia di migliaia di olivi. Intanto sono in corso accertamenti per risalire all’origine delle piante che hanno portato il batterio in questa regione. Il batterio che ha messo in ginocchio gli alberi di ulivo salentini e brindisini è arrivato anche ai confini francesi ed in Corsica, portando alla ridefinizione dell’area.
Le autorità francesi, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, hanno registrato 17 focolai nella regione del PACA, di cui 13 nelle Alpi Marittime e 4 nel Var. Il batterio è però di un ceppo diverso e attacca le piante di Polygala myrtifolia invece che quelle di ulivo. Secondo le autorità francese alcune di queste piante sarebbero state importate dall’Italia, per questo motivo “sono in corso verifiche con le autorità italiane per accertarne l’origine. L’emergenza xylella e’ di carattere sovranazionale e la risposta si deve generare da pareri unitari.
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