VENDETTA, RAZZISMO, OMICIDIO – In questi termini parlano oggi i quotidiani principali, in riferimento all’avvelenamento di tre fratellini nel paesino di Naro, Agrigento. Il fratellino più piccolo, Sebastian, 5 anni, è morto, i due più grandicelli, Alexander e Ionut, di 7 e 10 anni, sono fuori pericolo, dopo una settimana di dolori terribili.
Una busta di plastica con arance, vino e cioccolatini lasciata dietro la porta di casa, come un regalo, che ha portato la morte nella famiglia rumena abitante in via Cesare Battisti, vicino alla chiesa di Sant’Erasmo. Disperati mamma e papà, Dumitru e Marika Lupescu, venuti in Italia per lavorare e per cercare di creare un futuro per i tre figli.
Gli inquirenti indagano, interrogano la famiglia per cercare di capire chi può aver perpetrato un’azione tanto crudele e efferata. Si parla di vendetta nei confronti del padre dei bambini, ma anche di motivazioni razziste. Pare che tracce del veleno, un potente pesticida, oltre che nei cioccolatini siano state trovate nel vino che per fortuna nessuno ha bevuto.
I carabinieri dei RIS, da Messina, sperano di trovare l’autore del riprovevole gesto, potrebbero essere decisive le analisi fatte sui pezzi di scothc usato per richiudere i cioccolatini avvelenati. A meno che, pentito, il colpevole non decida di consegnarsi spontaneamente alle forze dell’ordine.
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